Alghisi: serve una mappa del contagio
Per il presidente della Provincia l'avvio dei test sierologici ai medici e agli infermieri che curano e assistono pazienti e anziani sul territorio necessario per comprendere la situazione reale e progettare al meglio la fase 2
Emergenza coronavirus: la decisione della Regioni di avviare, a partire dal 21 aprile, i test sierologici ai medici e agli infermieri che curano e assistono pazienti e anziani sul nostro territorio trova il pieno apprezzamento del presidente della Provincia Samuele Alghisi.
“Finalmente – si legge in una nota diffusa da Palazzo Broletto - la Regione ha ascoltato le istanze dei sindaci e dei presidenti di Provincia, che da tempo, in modo univoco, chiedono tamponi diagnostici e test per avere un quadro generale più preciso della situazione dei contagi e per poter, di conseguenza, comprenderne l’evoluzione. È certamente un dato positivo che gli ospedali non siano più al collasso, ma il periodo resta critico; soprattutto nelle zone più colpite della Lombardia bisogna avere un quadro preciso dei positivi, in modo da poter ragione con dati reali alla mano sulla fase 2, quella della ripresa, che comunque dovrà essere lenta e graduale”.
Secondo il Presidente Alghisi è positivo che Regione Lombardia inizi a effettuare test, “sperando che, dopo quelli iniziati con molto ritardo nelle Rsa, ci si concentri anche sui malati a domicilio, un dato fino ad ora sommerso, ma fondamentale per poter essere davvero pronti ad affrontare insieme la seconda fase”.
“Le Istituzioni hanno bisogno di chiarezza – continua ancora Alghisi -i sindaci devono poter conoscere nel dettaglio la situazione del proprio territorio: siamo pronti a collaborare con Prefettura e Ats per trovare alloggi idonei ai dimessi che non possono ancora entrare in contatto con i familiari, siamo pronti a intervenire per supportare le famiglie in difficoltà, grazie anche alla meravigliosa rete di volontari che quotidianamente ci aiutano. Ma i tamponi vanno fatti a tappeto. Oltre alle Rsa ci sono realtà nel Bresciano, come ad esempio le cooperative onlus che si prendono cura delle persone disabili, che hanno bisogno di aiuto, lavorando con personale ridotto e con carenza di dispositivi, mentre gli ospiti si ammalano. Bisogna avere la possibilità di intervenire in un quadro che rispecchi la realtà e la vera portata di questa epidemia”.
Un ultimo passaggio Samuele Alghisi lo dedica al governatore Fontana, per lamentare l’assenza di bresciani nel comitato dei saggi costituito dalla Regione: "Spiace constatare, Presidente, che nel milanocentrico Comitato dei Saggi da Lei istituito non ci sia una rappresentanza bresciana perché in questo modo viene ignorata una provincia, duramente colpita da questo virus, che avrebbe portato un grande contributo attraverso la nostra Università, apprezzata a livello nazionale e internazionale in campo medico, scientifico, economico e non solo".