Al Vantiniano, per ricordare le vittime del Covid
Per mantenere vivo il ricordo delle persone scomparse a causa della pandemia e in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, l’Amministrazione comunale ha organizzato, il prossimo 18 marzo, una commemorazione che si terrà al Cimitero Vantiniano alle 16.30. Saranno presenti il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, l’Assessore alla Rigenerazione urbana Valter Muchetti, il Vescovo di Brescia Mons. Pierantonio Tremolada, il Rettore dell’Università degli Studi di Brescia Francesco Castelli e lo scultore Giuseppe Bergomi, autore del monumento in memoria delle vittime del Covid-19.
Seguirà l’inaugurazione dell’opera di Bergomi, collocata lungo il viale di accesso principale del Cimitero e nell’occasione interverrà, oltre all’artista, l’Assessore Muchetti.
Dopo la scopertura della scultura, sarà deposta una corona e verrà osservato un momento di raccoglimento. La cerimonia si concluderà con la benedizione del Vescovo Pierantonio Tremolada e con l’esecuzione di due brani da parte della Banda Cittadina di Brescia “Isidoro Capitanio”.
Il faro del Vantiniano, le palazzine di ingresso al Cimitero e la cancellata verranno illuminate di bianco venerdì 17 marzo, mentre sabato 18 marzo saranno illuminate con il Tricolore.
Al Cimitero sono stati recentemente eseguiti importanti interventi di riqualificazione dell’illuminazione delle cancellate d’ingresso e del faro, per un costo totale di 41.854 euro.
L’impianto ha aumentato la visibilità della torre, che si può ammirare da numerosi punti della città, e rappresenta un ulteriore omaggio alle vittime della pandemia attraverso la luce, simbolo di rinascita.
Sono stati installati nuovi fari in corrispondenza dei vertici del capitello quadrato del faro, sostenuti da bracci regolabili e indipendenti che sono stati fissati in modo da garantirne la stabilità senza compromettere il rivestimento marmoreo.
Riguardo all’apparato luci delle cancellate d’ingresso sono stati installati sei faretti carrabili incassati a terra per illuminare dal basso le sei colonne del prospetto nord del colonnato. Altri quattro proiettori saranno invece dedicati alle due colonne centrali dei due caselli del dazio. La luce neutra, di colore bianco, potrà essere modificata in occasione di eventi speciali, come la commemorazione annuale delle vittime del Covid-19.
Il faro del cimitero, alto 55 metri, fu edificato tra il 1849 ed il 1864. La rotonda centrale contiene le spoglie dell'architetto Rodolfo Vantini, ricordato anche da un'imponente statua scolpita da Seleroni. Al di sopra è presente una seconda grande stanza, attraverso la quale si accede direttamente alla torre tramite una scala a chiocciola. Il faro fu un progetto secondario, pensato da Vantini al centro del grande recinto funebre per elevare lo sguardo dello spettatore, quasi a simboleggiare la guida nell'aldilà delle anime dei trapassati. Nella sommità della grande colonna, che richiama lo stile dorico, si può ammirare una lanterna al cui interno, nel progetto originale, doveva essere collocato un braciere a olio. Nel faro si trova la lapide funebre più antica del cimitero, incastonata in una architrave, che risale al 1810 e che ricorda una tale donna Giulia, morta nel giugno di quell'anno.
Va ricordato infine che il faro del cimitero bresciano ispirò l'architetto tedesco Johann Heinrich Strack, dopo un viaggio in Italia, per la realizzazione della colonna della Vittoria di Berlino, inaugurata nel 1873.
Il monumento in memoria delle vittime del Covid-19, realizzato dal maestro Giuseppe Bergomi, ha avuto un costo di 90mila euro, 50mila dei quali donati da Fondazione Asm. Tra le località più colpite in Italia, Brescia ha ora un luogo per commemorare i tragici avvenimenti che le hanno inferto una così grave ferita.