Al bilancio di previsione con affanno
Il 22 giugno in Broletto la presentazione dello schema elaborato per il 2017 dal presidente Mottinelli. Un bilancio su cui pesano tutte le difficoltà che vivono le Province italiane rimaste nel guado di una riforma mai completata
Ci sarà anche molto del seminario sullo stato della finanza delle province tenuto a Bologna nei giorni scorsi, nel consiglio provinciale di palazzo Broletto che il 22 giugno dovrebbe approvare lo schema di bilancio di previsione per il 2017.
I rappresentanti delle Provincie italiane riuniti a Bologna hanno sottolineato la situazione di grave difficoltà in cui si trovano i nuovi enti di area vasta. "I servizi che non possono più essere svolti – ha affermato presidente dell'Upi Achille Variati -, perché le strade mettono a rischio gli automobilisti o le scuole non sono sicure, saranno chiusi. Non possiamo essere noi a prenderci colpe delle scelte sbagliate di Governo e Parlamento che non hanno voluto assicurare con la manovra le risorse necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini'
Dal 2013 al 2016 le entrate delle Province sono scese del -43% e la spesa complessiva si è quasi dimezzata, arrivando a -47%. L'82% delle entrate proprie vengono sottratte dai territori e trattenute nel bilancio dello stato, invece di finanziare, come prescritto dall'art. 119 della Costituzione, i servizi locali.
"Un quadro scoraggiante - ha detto Variati - che oltre a rappresentare chiaramente lo stato di crisi finanziaria delle Province dimostra come da tre anni a questa parte ci sia stato impedito di fare programmazione. La nostra capacità di investimento è crollata del 62% e il patrimonio pubblico che gestiamo, 130 mila chilometri di strade e tutte le 5.100 scuole superiori italiane, si sta deteriorando in maniera pericolosa. Per questo giovedì prossimo in Conferenza Stato Città non intendiamo dare l'intesa sulla ripartizione dei fondi del tutto insufficienti riservati dalla manovra alla sicurezza di strade e scuole. Non vogliamo abituarci, come qualche volta ci sembra di cogliere nei nostri interlocutori istituzionali, a navigare tra le macerie".
Le ombre lunghe di questa situazione si stagliano anche sul bilancio di previsione 2017 della Provincia di Brescia. “Non abbiamo risorse sufficienti – ha dichiarato il presidente Mottinelli – per fare un bilancio di previsione del triennio. Siamo soltanto in grado, non senza grandi sforzi, di pensare al 2017. Si tratta di un bilancio di responsabilità, in termini di risposte alle richieste dei Comuni. Sono poi previste, nel corso dell’anno, variazioni di Bilancio, in base alle esigenze che si manifesteranno e alle disponibilità economiche dell’Ente. Per questo ho chiesto a tutto il Consiglio di fare una scelta responsabile”.
L’approvazione in Senato della Legge di Conversione del dl50/17, la cosiddetta “Manovra”, non ha dato risposte in grado di risolvere la grave crisi finanziaria delle Province, impossibilitate ormai a garantire i servizi essenziali assegnati dalla legge, primi fra tutti la gestione, manutenzione e messa in sicurezza di strade e scuole superiori.
Nel 2017 la Provincia potrà rinegoziare le rate di mutui in scadenza, con un risparmio sulla parte corrente di 5,2 milioni di euro; applicare al Bilancio i dividendi di Centro Padane, pari a 6,9 milioni; applicare gli extra trasferimenti dello Stato, previsti dal decreto legge n.50, pari a 7, 5 milioni, a fronte dei 72,3 che la Provincia dovrà versare allo Stato. “In queste condizioni – ha precisato il consigliere delegato Diletta Scaglia – possiamo coprire solo le spese per le funzioni fondamentali. Meglio per la copertura finanziaria delle spese di investimento, che avverrà con dismissioni del patrimonio immobiliare e finanziario dell’Ente”.
“Bisogna prendere atto che è mancata la volontà di risolvere la grave emergenza per i servizi assicurati dalle Province: una grave situazione - ha concluso Mottinelli – che ci porta a costruire un bilancio precario nel pieno di un’emergenza finanziaria”.