Afasia primaria: un progetto di ricerca innovativo
Una ricerca innovativa per chi soffre di afasia primaria progressiva. Finanziato dalla FRRB e realizzato dall'Irccs Fatebenefratelli di Brescia in partenariato con l’IRCCS Mondino di Pavia, l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi di Milano e l’IRCCS Policlinico di Milano, parliamo del progetto MAINSTREAM.
La Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB) e Regione Lombardia investono sulla riabilitazione dei disturbi del linguaggio che affliggono i pazienti con Afasia Primaria Progressiva (PPA), finanziando il progetto MAINSTREAM in risposta al bando “Unmet Medical Needs”. La PPA è una sindrome neurologica neurodegenerativa caratterizzata dalla progressiva riduzione delle abilità di linguaggio, con un grave impatto sulle relazioni del paziente e sulla partecipazione alle attività quotidiane basate sulla comunicazione. Ad oggi non esistono terapie farmacologiche che possano migliorare o stabilizzare i deficit linguistici e l'assistenza specialistica dedicata ai pazienti affetti da PPA risulta tutt’oggi piuttosto limitata. Secondo The Lancet, 2,41 miliardi di persone nel mondo presentano condizioni che potrebbero beneficiare della riabilitazione. E' importante sviluppare però un approccio riabilitativo “tailored”, adottando modalità di intervento centrate sugli specifici deficit di linguaggio, sui bisogni e sulle difficoltà del paziente, anche perché nei soggetti con diagnosi di PPA l’accesso a trattamenti di riabilitazione del linguaggio erogati in ospedale risulta ancora piuttosto limitato. Questo progetto mira a migliorare la conoscenza dei meccanismi coinvolti nei processi di neurodegenerazione sottesi alla PPA per consentire una diagnosi precoce e mira anche a valutare l’efficacia di trattamenti innovativi non farmacologici, prevedendo l’applicazione della stimolazione transcranica a corrente diretta continua (tDCS) associata al trattamento individualizzato di linguaggio in istituto o in teleriabilitazione al domicilio del paziente, garantendo continuità di cura.
Appare di fondamentale importanza lo sviluppo di un approccio riabilitativo “tailored”, adottando modalità di intervento centrate sugli specifici deficit di linguaggio, sui bisogni e sulle difficoltà del paziente. Nei soggetti con diagnosi di PPA l’accesso a trattamenti di riabilitazione del linguaggio erogati in ospedale risulta ancora piuttosto limitato. La teleriabilitazione rappresenta, pertanto, uno degli strumenti in grado di mitigare queste difficoltà e migliorare l'accesso ai trattamenti. Inoltre, in ambito riabilitativo, si assiste ad un crescente interesse verso l’applicazione di tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva, come la stimolazione transcranica a corrente diretta continua (tDCS), in grado di indurre plasticità corticale aumentando l'eccitabilità corticale e migliorando le specifiche abilità cognitive anche in pazienti con diagnosi di PPA. A tal proposito, alcuni studi hanno suggerito una maggiore efficacia dei trattamenti che prevedono l’applicazione combinata di tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva e riabilitazione tradizionale. Tuttavia, ad oggi, pochi sono gli studi che prevedono l’applicazione di tale intervento riabilitativo combinato in pazienti con diagnosi di PPA ed, inoltre, non sono del tutto chiari i correlati neurali e i meccanismi biologici indotti dalle tecniche di riabilitazione, così come le variabili che potrebbero essere associate al recupero/mantenimento della funzione linguistica.
Il progetto mira a migliorare la conoscenza dei meccanismi coinvolti nei processi di neurodegenerazione sottesi alla PPA per consentire una diagnosi precoce e a valutare l’efficacia di trattamenti innovativi non farmacologici, prevedendo l’applicazione della stimolazione transcranica a corrente diretta continua (tDCS) associata al trattamento individualizzato di linguaggio in istituto o in teleriabilitazione al domicilio del paziente, garantendo continuità di cura. Infine, l’obiettivo più importante è rappresentato dalla verifica, nella pratica clinica, dell'efficacia dei diversi trattamenti proposti, adottando uno studio real-world.
Non mancherà l’attenzione per i familiari dei pazienti, che necessariamente devono essere inclusi nei percorsi di cura: l’IRCCS Fatebenefratelli in qualità di Capofila e gli IRCCS partner del progetto MAINSTREAM hanno stabilito di sviluppare una forte alleanza con l’Associazione Italiana Malattia Frontotemporale (AIMFT), un’organizzazione di volontariato fondata a Brescia nel 2010 e punto di riferimento per l’assistenza a favore delle persone affette da Malattia Frontotemporale e delle loro famiglie.