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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 14 mar 2022 07:46

Accoglienza: appello della rete Sai ai Comuni

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La coordinatrice provinciale Maddalena Alberti: la costante crescita del numero dei profughi in arrivo dall'Ucraina chiede nuove adesioni e una cabina di regia

In prima linea nell’affrontare l’emergenza profughi a Brescia ci sono anche (l’ha ricordato il Prefetto), i progetti Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione), costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata che accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A Brescia i progetti attivi sono 12 per un totale di 31 Comuni coinvolti e il loro coordinamento è affidato a Maddalena Alberti dell’associazione Adl Zavidovici. In queste ore la rete è al lavoro per implementare le sue maglie perché, come ricorda la coordinatrice, “i posti attualmente disponibili sono completamenti occupati da profughi in fuga da altre situazioni di guerra, l’ultima in ordine di tempo l’Afghanistan”.

L’appello rivolto ai Comuni con l’avvio dell’emergenza Ucraina sta dando i primi risultati: “Una decina di amministrazioni ci hanno contattato per avere informazioni – afferma Maddalena Alberti –. A tutti ricordiamo che aderire alla rete Sai comporta però l’impegno concreto di trovare strutture per l’accoglienza, anche se messe a disposizione da privati. Diversamente l’adesione diventa sostanzialmente priva di senso, soprattutto in una situazione emergenziale come quella che va profilandosi con l’arrivo dei profughi dall’Ucraina”. Dipenderà proprio dalle risorse (abitative) che i Comuni riusciranno a mettere in campo il numero delle persone da accogliere destinata a Brescia tramite i progetti Sai.

“Nel frattempo – continua la coordinatrice – siamo in attesa dell’uscita del decreto di finanziamento per gli ulteriori 3.000 previsti a livello nazionale per la rete Sai. Solo alla luce di questo sarà possibile capire se l’adesione di nuovi Comuni potrà avvenire come enti partner di progetti già attivi o se, invece, sarà necessario attivarne di nuovi”.

In queste ore la rete bresciana dei progetti Sai, oltre a monitorare costantemente l’interesse di nuovi Comuni, a quali è giunto nei giorni scorsi anche un invito formale della Prefettura perché si attivino per trovare sul territorio nuove possibilità di accoglienza, si rivolge anche ai privati e a chi avesse appartamenti da mettere a disposizione perché la comunichino al loro sindaco così da poterle immettere nella rete. “In questo modo – afferma ancora Maddalena Alberti – riusciamo anche a garantire che l’accoglienza venga strutturata nel migliore dei modi. Accogliere in casa chi fugge dall’Ucraina è un grandissimo atto di generosità e consente di dare risposte nell’immediato, ma dinanzi a una crisi di cui non è possibile prevedere la durata sono necessarie azioni maggiormente strutturate”.

Di qui l’invito finale per l’istituzione di una cabina di regia con Prefettura, Questura e Ats perché ci sia veramente un centro collettore che si faccia carico della verifica tutte le situazioni per dare risposte puntuali e precise. “Occorre infatti – è l’ultima riflessione – tutelare al meglio chi, soprattutto donne e minori arriva da una situazione di forte disagio e grande sofferenza”.

MASSIMO VENTURELLI 14 mar 2022 07:46