Accanto ai disabili
Giovedì 26 settembre si è svolta la cerimonia di consegna del premio “Città di Brescia - Albino De Tavonatti”, giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione. I vincitori del premio in denaro sono le associazioni “Podisti per Caso” e “Le Risonanze”. Vincitori del Grosso in Argento sono Angelo Cassamali e Alberto Bertoletti.
Giovedì 26 settembre nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia si è svolta la cerimonia di consegna del premio “Città di Brescia - Albino De Tavonatti”, giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione.
Istituito per volontà della famiglia De Tavonatti e dell’Amministrazione comunale, il riconoscimento è destinato a persone singole, associazioni e organismi del volontariato che si siano distinti in opere e azioni volte alla cura, all’assistenza ed all’integrazione sociale di persone con disabilità fisiche e mentali.
Il premio De Tavonatti rappresenta l’occasione per ricordare la figura di Albino De Tavonatti, per molti anni amministratore pubblico e animatore di numerose iniziative associative e di solidarietà. Assessore comunale per cinque anni, vicesindaco per undici anni a fianco del sindaco Bruno Boni, De Tavonatti fu anche fondatore e per trent’anni presidente della sezione bresciana dell’Aias, Associazione Italiana Assistenza Spastici. Un impegno, civile e umanitario, che il premio a lui intitolato vuole ora ricordare e, in qualche modo, prolungare.
I vincitori del premio in denaro sono le associazioni “Podisti per Caso” e “Le Risonanze”. Vincitori del Grosso in Argento sono Angelo Cassamali e Alberto Bertoletti.
Per quanto riguarda "Podisti per caso", la Commissione esprime apprezzamento per l’Associazione che ha declinato il concetto di sport non solo come ricerca di forma fisica ma come promozione della socializzazione e dell’inclusione. Il motto: “ La vita rimane la cosa più bella che ho” riassume lo spirito che muove questo gruppo nel condividere la passione per la corsa anche con chi, diversamente da così, non avrebbe mai potuto partecipare alle manifestazioni podistiche da protagonista.
Associazione “Podisti per caso”
“Podisti per Caso” è un progetto che nasce nel 2012, quando i due fratelli Federico e Fabio decidono di far partecipare ad una competizione podistica Alessandro, il loro fratello più giovane costretto fin dalla nascita sulla sedia a rotelle a causa di una tetraplegia spastica.
Una volta modificata la carrozzina per renderla adatta alla corsa, Alessandro (con altri 5 spingitori) partecipa alla BAM, corsa di 21 km organizzata nella città di Brescia e la gara si rivela un successo.
Da quel giorno i “Podisti per caso” sfrecciano per le strade di tutta Italia portando con sé la loro carica di energia.
Per i Podisti, lo sport è ben più che un semplice “stare in forma e farsi i muscoli”: essi sono animati dalla volontà di provare insieme nuove emozioni e di dimostrare a tutti che si può vivere la disabilità anche in un modo differente.
Il prossimo obiettivo è la costruzione di una nuova carrozzina che permetta di portare Alessandro a raggiungere sentieri e vette di montagna, spinto dalla sua voglia di vivere e dalla motivazione ed affetto dei suoi amici “Podisti per caso”, offrendo la possibilità di diffondere il motto: “La vita rimane la cosa più bella che ho”.
Associazione “Le Risonanze”:
L’associazione nasce nel 2017 come percorso triennale di musicoterapia Orchestrale con metodologia Esagramma. La formazione comprende ad oggi quindici portatori di disabilità, che hanno frequentato i corsi triennali e di perfezionamento del centro, affiancati da musico terapeuti professionisti e musicisti provenienti da realtà attive sul territorio.
Gli obiettivi dell’associazione sono:
- La realizzazione di concerti pubblici della nuova orchestra “Le Risonanze” che diventino occasione per sensibilizzare il pubblico del territorio sul tema della disabilità, stimolare la partecipazione e la nascita di iniziative a sostegno di portatori di handicap, non solo sul fronte dell’assistenza, ma anche soprattutto dell’inclusione sociale;
- Consolidare e potenziare, attraverso l’esperienza orchestrale, delle abilità che bambini, ragazzi e adulti speciali, già utenti del percorso “Le Risonanze”, hanno sviluppato in un percorso pluriennale di musicoterapia;
- Favorire la socializzazione, integrazione e reinvestimento di potenzialità, altrimenti inespresse, che dalla dimensione protetta di un setting musicoterapico conduca a quella inclusiva dell’orchestra e del concerto pubblico;
- Offrire gratuitamente o a costi convenzionati l’opportunità di accedere a d un servizio che garantisce a partecipanti numerosi benefici.
La Commissione ha espresso particolare apprezzamento per l’iniziativa e attività dell’orchestra le Risonanze, che offre ai ragazzi la possibilità di esprimere le loro emozioni e potenzialità attraverso il linguaggio universale della musica. Nel contempo possono sviluppare abilità sensoriali e coltivare la socializzazione e l’inclusione, partendo dai rapporti interpersonali che si creano all’interno dell’orchestra fino ai concerti pubblici, che creano anche un forte legame con il territorio.
Grosso d'argento
Angelo Cassamali:
All’inizio volontario nell’ambito sportivo locale dell’oratorio di Borgosatollo, Angelo si è poi dedicato completamente alla Caritas, affiancando dal 2014 una famiglia di origine cingalese con tre figli, tra cui una bambina disabile sensoriale uditiva.
Il volontario è sempre disponibile nell’accompagnare la bambina alle numerose visite di controllo alle quali deve sottoporsi a causa della sua disabilità: ogni martedì l’accompagna all’ospedale “Ronchettini” per l’incontro con la logopedista, dopodiché la conduce a scuola.
Nel corso degli anni, grazie al suo altruismo, Angelo è diventato parte della famiglia, chiamato nelle urgenze ma anche nei lieti eventi.
E’ un “nonno” acquisito per la bambina e un punto di riferimento essenziale per i genitori.
Alberto Bertoletti:
Alberto Bertoletti ha 47 anni ed è affetto da sindrome di Down. Ha sempre vissuto con i genitori e finché suo padre Fausto era in vita le sue giornate si dividevano tra la famiglia e un piccolo lavoretto che consisteva nello stirare le tovaglie in una lavanderia.
Nel 2014 il papà di Alberto si è ammalato e da allora lui ha cominciato a fargli assistenza quotidiana presso l’istituto casa di Dio, fino al giorno in cui è venuto a mancare.
Da allora Alberto fa volontariato nella struttura a giorni alterni ed è attivo anche per il servizio quotidiano di “pedibus” nella zona nord della città.
Il ragazzo vive con la madre, che nel frattempo è stata colpita da malattia oncologica e lui provvede ogni giorno alla sua cura ponendo attenzione anche alle tempistiche della terapia nonché nelle piccole incombenze quotidiane.