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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 16 feb 2018 15:07

A Roma per le battaglie del territorio

Simona Bordonali (Lega), già presidente del Consiglio comunale di Brescia negli anni del sindaco Paroli, e assessore regionale alla Sicurezza, protezione civile e immigrazione, spiega le ragioni della scelta nazionale e gli impegni che intende portare avanti se eletta

Simona Bordonali, è candidata per Lega nel collegio uninominale di Brescia e nel listo bloccato della quota proporzionale per il collegio Lombardia 3. Simona Bordonali corre per il parlamento dopo che negli ultimi cinque anni ha ricoperto in Regione l’incarico di assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione.

Perché la scelta di lasciare la Regione e di correre per la Camera dei deputati?

La scelta è stata operata dalla Lega che ha deciso di investire sulla mia persona per affrontare questa nuova esperienza nazionale e come è nel mio stile mi sono messa a disposizione per questa nuova avventura. Non posso che essere grata al segretario federale della Lega per avermi chiesto questo nuovo impegno che mi porterà ad affrontare tante tematiche di cui mi sono occupata anche in Regione, magari senza essere in grado di svolgere un intervento efficace proprio perché c’erano delle leggii nazionali che non concedevano particolari spazi di manovra a livello regionale. Dalla Camera spero di poter essere utile su questi e altri temi al territorio bresciano e lombardo.

Lasciando Milano per un possibile approdo romano, c’è qualche partita che non è riuscita a chiudere?

Ci sono due tematiche importanti. Una riguarda la riforma della polizia locale: insieme ad altre regioni abbiamo lavorato a una bozza di riforma della polizia locale. Se eletta mi troverà nel luogo più adatto per sostenere questa riforma che, tra l’altro, è già stata condivisa da altre regioni non solo di centro destra e con i sindacati della polizia locale. Si tratta di una riforma che porterà maggiore sicurezza su tutto il territorio nazionale. Oltre a questa c’è un’altra questione che, purtroppo, non riuscirò a chiudere ed è quella della riforma della protezione civile ancora in attesa dei decreti attuativi che avrebbero dovuto arrivare da Roma. Infine c’è il grande progetto dell’autonomia della Lombardia che si realizzerà con il prossimo mandato e che dovrebbe portare ad una autonomia regionale anche in tema di protezione civile.

In caso di elezione lei arriverebbe in parlamento dopo altre importanti esperienze amministrative locali (è stata presidente del consiglio comunale di palazzo Loggia negli anni in cui sindaco della città era Adriano Paroli) e quella di assessore regionale. Una “gavetta” importante per il possibile impegno parlamentare…

Sicuramente si tratta di una gavetta importante e che prende avvio addirittura con l’esperienza nei consigli di circoscrizione e che si è alimentata dell’esperienza consiliare come rappresentante dell’opposizione durante gli anni di sindacatura di Paolo Corsini. Insieme alle esperienze ricordate della presidenza del consiglio comunale e dell’assessorato regionale, mi hanno consentito di maturare una profonda conoscenza del territorio e dei suoi bisogni, delle necessità che assillano gli enti locali, a partire dalla scarsa possibilità di programmazione autonoma delle realtà locali, così come la consapevolezza che sui grandi problemi che assillano i territori è necessario un intervento dello Stato.  Penso, per esempio, al tema della sicurezza, a quello dell’ambiente che hanno visto Brescia in particolare sofferenza in questi anni. Se eletta garantisco il mio impegno, forte anche delle precedenti esperienze, perché lo Stato si assuma le responsabilità che gli competono su questi importanti fronti.

Brescia, per via della nuova legge elettorale, vedrà ridotta la sua compagine parlamentare. Un elemento in più, una volta archiviate le elezioni, per un fronte comune tra tutti gli eletti bresciani anche di altri schieramenti su temi e questioni che riguardano i nostri territori…

Per chi mi conosce non è una novità la mia caparbietà nel portare avanti progetti finalizzati alla crescita del nostro territorio e la capacità di fare sintesi anche con altre forze politiche quando c’è da lavorare per la causa bresciana. Mi auguro che questo sia lo stile e la determinazione anche di tutti gli altri bresciani che saranno eletti tra Camera e Senato. Conto molto sul fatto che dopo il 4 marzo la componente del centro destra bresciana in parlamento possa essere più numerosa che in passato così che Brescia possa avere finalmente dalla politica nazionale tutte le attenzioni e le risposte che merita.

MASSIMO VENTURELLI 16 feb 2018 15:07