A Dio tutto è possibile
Da una parte il senso di disorientamento, dall’altra la fiducia. Il racconto su Voce dei sacerdoti dell’insolito inizio di Quaresima. Il pensiero del parroco della Stocchetta
“Mio marito non vuole che venga a Messa” così mi ha raccontato una parrocchiana. “Tranquilla, non c’è Messa” le ho risposto. Una signora filippina chiede, invece, se ci sarà la festa programmata in oratorio: “Tutto è pronto, ma non si sa”. “Tu non devi andare a trovare gli ammalati, nemmeno negli ospedali, perché contatti altre persone e puoi essere pericoloso”, tuona un amico al telefono. Ma ieri, all’ospedale di Viadana, ho dovuto andarci, perché mia sorella è stata ricoverata d’urgenza. Il Pronto soccorso era vuoto. E io mi sentivo quasi in colpa di essere lì, per gli ipotetici effetti sui parrocchiani. E sono corso a purificarmi con l’amuchina. Nel ritorno, di notte, mentre il cd continuava a ripetere “Ave Maria”, ripensavo alle iniziative quaresimali: tutto veniva meno. In me risuonava forte: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Incominciai, allora, a ripetere: “Ave Maria”, mentre nel cuore cresceva la convinzione che solo a Dio è tutto possibile. E il cd risuonava: “Padre Nostro, sia fatta la tua volontà”.