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Brescia
di REDAZIONE 17 set 2019 16:10

100 anni nel nome di Vittoria Razzetti

Il primo appuntamento delle iniziative per celebrare il centenario dell'Istituto Vittoria Razzetti Onlus è sabato 21 settembre con l'inaugurazione, alle 17, del nuovo parco nell'ambito del progetto Oltre la strada

Il primo appuntamento delle iniziative per celebrare il centenario dell'Istituto Vittoria Razzetti Onlus è sabato 21 settembre  con l'inaugurazione, alle 17, del nuovo parco nell'ambito del progetto Oltre la strada. Il Razzetti - lo ricordiamo - fa parte del sistema dei dieci enti amministrati dalla Congrega della Carità Apostolica, che ne nomina integralmente il consiglio di amministrazione. Fuori programma a novembre è in preparazione anche un evento a sorpresa. "L’Istituto Vittoria Razzetti di via Milano: ecco un fiore che Brescia porta all'occhiello. Un tempo era un orfanotrofio, oggi altra realtà. Splendida". Comincia così un articolo di Costanzo Gatta, scrittore e regista bresciano, e continua: "Del passato è rimasto solo il nome. Rimanda a Vittoria Razzetti, umile donna legata alle Ancelle della Carità". Parlando dell'oggi e dei servizi rivolti a minori, giovani e famiglie aggiunge: "L'impressione è subito buona. L'Istituto è un luogo dove ci si incontra, ci si conosce e si sta bene; uno spazio aperto alla creatività e alla solidarietà. Certo il lavoro è delicato e impegnativo. Ogni sforzo è dedicato all'apertura verso la "normalità", alla contaminazione fra problemi e serenità. Nel 2019 il Razzetti festeggia il proprio centenario ed anche cent'anni fa, per riprendere l'espressione del cronista, il lavoro all'Istituto doveva essere ben impegnativo. Lo esemplifica la storia stessa della donna tenace da cui tutto è nato.

Vittoria Razzetti (1834-1912) da domestica presso una famiglia del cremonese trovò la propria vocazione nella carità. Il suo percorso biografico fu accidentato: precarie condizioni di salute le impedirono di farsi suora, come desiderava, ma il decisivo incontro con la fondatrice delle Ancelle santa Maria Crocifissa di Rosa (1813-1855) la spinse ad aprire un ricovero per ragazze a rischio e bambini abbandonati. L'opera di Vittoria, iniziata negli anni dell'unità d'Italia, continuò con l'aiuto di numerosi benefattori bresciani e con il supporto delle suore Ancelle che ne proseguirono il cammino, con la loro presenza, sino al 1984. Dagli esordi il carisma della fondatrice ha conosciuto molteplici traduzioni. Nel 1919, dopo la morte di Vittoria, si ebbe la formale costituzione in ente morale dell'Istituto. La parola orfanotrofio non lo rappresenta più, ma la medesima attenzione alla persona, che ispirò la Razzetti, è mantenuta in servizi e denominazioni aggiornate e nuove. Per l'epoca era un messaggio pedagogico innovativo. Vittoria – si scrive nel 2019 al Razzetti – pur senza avere gli strumenti per teorizzare quanto osservato nella quotidianità, credeva nel rapporto individuale e nel progetto sul singolo caso, idea che ci accompagna anche oggi.

Tre sono le realtà attorno a cui ruota la proposta attuale: Casa di Vittoria, un servizio residenziale mamma-bambino per l'accoglienza di donne in difficoltà temporanea e vittime di violenza (19 unità abitative); Il posto QB quanto basta, comunità diurna per ragazze adolescenti che vivono in famiglia situazioni di fatica e abbandono morale e materiale (18 posti); L’impronta, centro di aggregazione giovanile accreditato per bimbi e ragazzi (80 partecipanti). Da poco due nuove attività: il laboratorio di sartoria Puntodopopunto che propone alle donne, residenti e non, percorsi per diventare artigiane del settore, con specifico riguardo a una condizione di partenza solitamente fragile e alla conciliazione di tempi familiari e lavoro; La tana dei cuccioli per bimbi da 0 a3 anni accompagnati da genitori, nonni o baby sitter con la formula del "tempo per le famiglie". L'esperienza del Razzetti ha molto da dire per la sua peculiarità. Alle famiglie è rivolta una preziosa formazione: situazioni di solitudine, in particolare delle donne; integrazione tra culture e provenienze diverse; alfabetizzazione per mamme straniere. Da ultimo, con il progetto Oltre la strada, si sono compiuti interventi per 500mila euro: rifacimento di alcuni locali e della corte interna, bonifica del parco giochi unitamente ad azioni sociali rivolte non solo all'utenza tradizionale ma a tutti i residenti del quartiere di via Milano.

REDAZIONE 17 set 2019 16:10