Tre film per "Ucraina: bagliori di cinema"
Giovedì 5 maggio, Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Cantiere Internazionale per il Bene e la Pace dell’Umanità - Festival della Pace e Gruppo 028 Brescia di Amnesty International, inaugura un nuovo ciclo di appuntamenti al cinema Nuovo Eden, "Ucraina: bagliori di cinema", proponendo tre film di registi ucraini sul tema della guerra, realizzati dal 2019 al 2021 e presentati alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
I film, in versione originale sottotitolata in italiano, sono in programma per tre giovedì (5, 12, 19) nel mese di maggio e offrono l’occasione per riflettere sulle vicende degli ultimi mesi attraverso l'arte cinematografica.
La prima opera che apre la rassegna al Nuovo Eden, in prima visione per Brescia, è "Bad Roads - Le strade del Donbass" di Natalya Vorozhbit (nella foto), tratto dall’omonima pièce della regista. Il film ha rappresentato l'Ucraina agli Oscar nel 2022 ed è stato presentato alla Settimana della Critica alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2020 e mostra, attraverso quattro vicende differenti, un piccolo spaccato di mondo in cui non c’è pace, né salvezza. Giovedì 5 maggio, alle ore 21.00, sarà presentato in sala dal distributore italiano, Trent Film, Pietro Liberati.
Si prosegue giovedì 12 maggio con un’altra prima visione: "Atlantis" di Valentyn Vasyanovych, un film che porta ad una riflessione sulle conseguenze del conflitto, in cui il regista sceglie di immaginarne le conseguenze pensando al suo paese in un futuro prossimo, dopo la conclusione degli scontri. Il film, che sarà accompagnato in apertura dal videomessaggio del critico cinematografico Roberto Manassero, ha rappresentato l'Ucraina agli Oscar del 2021 e si è aggiudicato il Premio Orizzonti come miglior film alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2019.
Si conclude infine giovedì 19 maggio con un secondo film di Valentyn Vasyanovych, "Reflection", presentato in concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2021, ambientato durante la guerra del Donbass del 2014. Un film duro e potente, un’opera in cui il regista propone una nuova riflessione sulla guerra nell'Ucraina orientale e sul rapporto fra normalità e orrore nella società contemporanea, tra la comodità della vita borghese e la violenza inaudita del fronte. Il tutto da parte di un regista che è rimasto nella sua terra, per avere altre storie da narrare, altre verità da donare con il suo stile cinematografico. Anche questo film sarà introdotto da un videomessaggio a cura del critico cinematografico Roberto Manassero.