L'addio a Cipriani
Ci ha lasciato ieri mattina, colpito da Covid, Luigi Cipriani, classe 1927, esponente di spicco dell’associazionismo cattolico, insostituibile padre nobile dell’ACEC.
La sua militanza civile e sociale era iniziata in gioventù, con la partecipazione ai Comitati civici per la campagna elettorale del 1948, seguita dall’ingresso nella dirigenza dell’Azione Cattolica, che lasciò per entrare in ACEC, cui ha dedicato la sua intera vita lavorativa.
Grande sostenitore e amico di Monsignor Pignatiello, primo fautore della moderna idea di “sala della comunità” (che andava in quegli anni a sostituirsi a quella di “sala parrocchiale”), Cipriani ne fu l’esecutore e realizzatore, rendendola realtà concreta e praticabile nei lunghi anni in cui fu Segretario Generale dell’ACEC (di cui fu anche, per un breve periodo, Vice Presidente).
Al lavoro di Cipriani e alla sua costante presenza ai tavoli istituzionali si deve – tra gli altri traguardi raggiunti – il riconoscimento della definizione di “sala della comunità” nella Legge cinema del 1994.
La competenza con cui ha guidato l’Associazione, la sua lucità di pensiero, il garbo, la pazienza e l’eleganza come tratti umani distintivi che accompagnavano la sua decisiva capacità di dialogare con interlocutori diversi, rimarranno un segno indelebile nelle pagine della storia dell’ACEC, che ne sentirà profondamente la mancanza.