Ue: si a famiglie gay. Giurista Gambino: convivenze e non famiglie
L'intervista al giurista Alberto Gambino sulle recenti prese di posizione del'Ue sulle "famiglie gay"
"Si cerca di disancorare - afferma Gambino - la definizione di famiglia dalla nostra espressione costituzionale che la identifica come società naturale. E, in particolare, si cerca di disancorarla anche dall’istituto che, da sempre, ne rappresenta il momento genetico: il matrimonio come unione tra un uomo e una donna. E adesso, in questa nuova concezione della famiglia, si parla evidentemente di ciò che accade di fatto, quindi di convivenze talvolta rappresentate anche da persone dello stesso sesso. E quindi la famiglia viene disancorata da un dato della tradizione e anche da un dato naturale, cioè quello generare dei figli, e sempre più legato ad un archetipo culturale, forse sociale".
A questo punto quali potrebbero essere gli effetti del voto del Parlamento europeo sui singoli Parlamenti nazionali?
Un effetto di pressione politica. Giuridicamente non vincola i Parlamenti nazionali però, certamente, le classi dirigenti dei vari Paesi membri dell’Unione Europea, rifletteranno sul fatto se davvero è cambiata, a livello sociale, la concezione della famiglia e se, a questo, punto, anche il legislatore debba adeguare la propria definizione. Però, ripeto, questa è una definizione legata ad un concetto di convivenza, non di famiglia. E quindi c’è il grande equivoco di chiamare famiglia ciò che, per sua natura, non è famiglia.
ALESSANDRO GUARISCI (RADIO VATICANA)
11 giu 2015 00:00