Su migranti e rifugiati il Papa non fa sconti: "Indifferenza e silenzio aprono a complicità"
Il messaggio di Francesco ("Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della Misericordia") per la prossima Giornata mondiale (17 gennaio 2016) è chiaro e non ammette interpretazioni. Il card. Antonio Maria Vegliò ha annunciato che la Santa Sede indicherà a breve a tutti i vescovi le linee guida più tecniche per l'accoglienza in parrocchie e istituti religiosi
“Indifferenza e silenzio aprono a complicità”. “Ogni giorno - scrive Papa Francesco nel messaggio - le storie drammatiche di milioni di uomini e donne interpellano la Comunità internazionale, di fronte all’insorgere di inaccettabili crisi umanitarie in molte zone del mondo. L’indifferenza e il silenzio aprono la strada alla complicità quando assistiamo come spettatori alle morti per soffocamento, stenti, violenze e naufragi”. “Di grandi o piccole dimensioni, sono sempre tragedie quando si perde anche una sola vita umana - sottolinea -. I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti. Non è forse desiderio di ciascuno quello di migliorare le proprie condizioni di vita e ottenere un onesto e legittimo benessere da condividere con i propri cari?”.
“Normative poco chiare”. “I flussi migratori sono ormai una realtà strutturale - ricorda il Papa - e la prima questione che si impone riguarda il superamento della fase di emergenza per dare spazio a programmi che tengano conto delle cause delle migrazioni, dei cambiamenti che si producono e delle conseguenze che imprimono volti nuovi alle società e ai popoli”. “Non di rado – nota il Papa - incontrano la carenza di normative chiare e praticabili, che regolino l’accoglienza e prevedano itinerari di integrazione a breve e a lungo termine, con attenzione ai diritti e ai doveri di tutti”. “Molte istituzioni, associazioni, movimenti, gruppi impegnati, organismi diocesani, nazionali e internazionali sperimentano lo stupore e la gioia della festa dell’incontro, dello scambio e della solidarietà”, osserva il Papa, notando però che “non cessano di moltiplicarsi anche i dibattiti sulle condizioni e sui limiti da porre all’accoglienza, non solo nelle politiche degli Stati, ma anche in alcune comunità parrocchiali che vedono minacciata la tranquillità tradizionale”. “Di fronte a tali questioni, come può agire la Chiesa se non ispirandosi all’esempio e alle parole di Gesù Cristo? La risposta del Vangelo è la misericordia”.
“Il diritto a non emigrare”. Inoltre la Chiesa, puntualizza Francesco, ribadisce anche “il diritto a non emigrare per contribuire allo sviluppo del Paese d’origine”: “Questo processo dovrebbe includere, nel suo primo livello, la necessità di aiutare i Paesi da cui partono migranti e profughi” affinché “cessino quegli scompensi che inducono le persone, in forma individuale o collettiva, ad abbandonare il proprio ambiente naturale e culturale”. “Nessuno può fingere di non sentirsi interpellato dalle nuove forme di schiavitù gestite da organizzazioni criminali che vendono e comprano uomini, donne e bambini come lavoratori forzati nell’edilizia, nell’agricoltura, nella pesca o in altri ambiti di mercato”. È l’altro accorato avvertimento di Papa Francesco.
Card. Vegliò, presto linee guida a vescovi per accoglienza. La Santa Sede indicherà a breve a tutti i vescovi delle linee guida più tecniche per mettere in pratica l’appello del Papa all’accoglienza dei migranti nelle parrocchie e istituti religiosi. Lo ha detto il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale per i migranti e i gli itineranti, rispondendo alle domande dei giornalisti: “Riguarderà aspetti che toccano l’autorità civile sulla gestione delle migrazioni, per cercare di dare una soluzione pratica e concreta a ciò che il Papa ha chiesto”.
22mila accolti nelle strutture ecclesiali. In un anno, dopo i vari appelli del Papa all’accoglienza dei migranti negli istituti religiosi e nelle parrocchie, sono raddoppiate le persone accolte nelle strutture ecclesiali: erano 10mila lo scorso anno, quest’anno sono 22mila (di cui 8mila in conventi, santuari, seminari) in 1.600 strutture, soprattutto centri di accoglienza di piccole dimensioni gestiti da Caritas, Migrantes ed altri enti collegati. Lo ha precisato monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. “Dopo l’ultimo appello del Papa - ha fatto notare mons. Perego - risultano accolte nelle parrocchie italiane 2.500 persone. E centinaia di parrocchie stanno dando disponibilità all’accoglienza”. Mons. Perego ha ricordato che in Italia sono 27mila le parrocchie potenzialmente interessate all’accoglienza dei profughi, e almeno 120mila in Europa. “Se in Europa tutte le parrocchie accogliessero una famiglia di quattro persone daremo risposte ad almeno 480mila persone”.
PATRIZIA CAIFFA (AGENSIR)
02 ott 2015 00:00