Più di un milione di presenze per il primo mese del Giubileo
Nonostante il clima di paura dopo gli attentati di Parigi, nel primo mese del Giubileo si sono riversati a Roma più di un milione di persone. Monsignor Rino Fisichella: "Partecipazione in crescita". Il questore Nicolò D'Angelo: "La Capitale ha risposto bene ai giorni di massina allerta e la gente non si è chiusa in casa". Centinaia di milioni di fedeli hanno attraversato le Porte Sante di tutte le cattedrali del mondo. Il 30 gennaio la prima "udienza giubilare". Attesa per le reliquie di Padre Pio a San Pietro. Il 10 febbraio il Papa darà il mandato ai "missionari della Misericordia"
Nel primo Giubileo “decentrato” della storia, i numeri sono difficilmente quantificabili. Centinaia di milioni di fedeli hanno attraversato le Porte Sante delle cattedrali dei cinque continenti.
L’immagine che più di tutte, però, dà il senso più profondo del pellegrinaggio giubilare è quella dei pellegrini che a piedi, lungo un apposito percorso transennato, percorrono Via della Conciliazione diretti alla Porta Santa di San Pietro: una marcia silenziosa di preghiera che convive pacificamente con il traffico caotico delle macchine che passano lì accanto, nell’ampia porzione di strada a loro riservata.
Sul versante sicurezza, Roma ha risposto bene anche ai giorni di massima allerta. Lo si è visto già nel primo evento giubilare capitolino, l’apertura della Porta Santa l’8 dicembre a San Pietro: chi ha partecipato si è concesso di buon grado ai controlli minuziosi delle forze dell’ordine. E un primo bilancio dell’evento giubilare è stato stilato dalla Questura di Roma il 7 gennaio: a dicembre 2015, rispetto al dicembre 2014, si è rilevato un aumento del 37% dei partecipanti che hanno assistito a iniziative pubbliche. Dalle 510.996 presenze si è passati a quota 700.676, di cui 527.000 solo nell’area di san Pietro. Ad accoglierli, turisti e pellegrini hanno trovato una città con meno furti, rapine e violenze rispetto all’anno passato.
“Con l’apertura dell’anno giubilare – spiega il questore, Nicolò D’Angelo – la nostra attenzione sull’allarme terrorismo è massima. L’allerta è ogni giorno. Ma è sbagliato dire che la gente si è chiusa in casa”.
Numeri in crescita. Su una cosa monsignor Fisichella e la pagina web dell’Agenzia della mobilità concordano: la partecipazione sarà “in crescendo”, da qui a Pasqua, grazie ad eventi di grande richiamo, come l’esposizione delle reliquie di San Pio, che per la prima volta il 3 febbraio lasceranno San Giovanni Rotondo per essere portate in processione dalla basilica di San Lorenzo al Verano a San Pietro. E il contatore ufficiale delle presenze, c’è da scommetterci, è destinato a salire. Quattro intanto gli appuntamenti in programma per questo mese di gennaio. Venerdì prossimo ci sarà la “Catechesi giubilare” che si svolgerà nella chiesa di Santo Spirito in Sassia: alle 18,30 il cardinale Walter Kasper parlerà della misericordia come risposta ai segni dei tempi. Dal 19 al 21 sarà la volta del Giubileo degli operatori dei pellegrinaggi, dei parroci, dei rettori e gli operatori dei santuari. Lunedì 25 gennaio, celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, mentre sabato 30 a San Pietro si svolgerà la prima delle udienze speciali che il Papa concederà per favorire le richieste arrivate in massa dalle diocesi. A febbraio si aprirà il capitolo Padre Pio: la prima sera le reliquie resteranno nella Basilica del Verano. Poi, il pomeriggio del 5, saranno portate in processione fino a San Pietro e sabato 6, alle 10, in piazza ci sarà l’udienza speciale di Francesco ai Gruppi di preghiera di Padre Pio. Altro appuntamento da segnare in calendario è il 10 febbraio, quando il Papa darà il “mandato” agli 800 Missionari della misericordia, ambasciatori speciali del Giubileo in tutto il mondo.
M. MICHELA NICOLAIS (AGENSIR)
11 gen 2016 00:00