Papa Francesco: sul clima non si giochino interessi egoistici
Chiusa, con un incontro alla sede Onu di Nairobi, la seconda giornata del viaggio papale in Africa. L'intervento del Papa dedicato all'imminente vertice di Parigi
Nel discorso alla comunità delle Nazioni Unite, impegnata sul Programma Ambiente dell’Organizzazione internazionale, il Papa ha ripetuto più volte di sperare che gli Stati sappiano mettere da parte gli interessi egoistici per fronteggiare il cambiamento climatico e correggere le distorsioni del modello di sviluppo attuale.
Appello ai governi per la tutela del creato in vista della conferenza di Parigi. “Ogni governo adempia il proprio e non delegabile dovere di preservare l’ambiente e le risorse naturali del proprio Paese, senza vendersi a ambigui interessi locali o internazionali”. È stata questa la raccomandazione con cui il Papa ha iniziato il suo discorso ricordando subito la riunione che inizierà il 30 novembre a Parigi sul clima. Sarebbe triste e, perfino catastrofico, afferma Francesco, che gli interessi privati prevalessero sul bene comune. I cambiamenti climatici, sostiene il Papa, sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali e “costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità".
Per cambiamento serve una cultura della "cura". Il necessario cambio di rotta non si può realizzare però, sottolinea, senza un impegno nella formazione basata sulla cultura della cura: cura di sé, degli altri, dell’ambiente, al posto della cultura dello scarto che produce nuove forme di schiavitù come l’immigrazione forzata: “È tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa (…) non possiamo rimanere indifferenti davanti a questo”.
Vertice Organizzazione Mondiale del Commercio prenda decisioni a servizio della casa comune. Papa Francesco ha poi parlato dei danni provocati dal rapido processo di urbanizzazione e in merito all’imminente vertice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che si terrà proprio a Nairobi, auspica che le decisioni che verranno prese siano a servizio “della casa comune”.
Traffici illeciti crescono in contesti di povertà. Nell’ambito delle relazioni economiche tra gli Stati il Papa cita poi i traffici illeciti che crescono in un contesto di povertà: “Il commercio illegale di diamanti e pietre preziose, di legname, quello di avorio con il conseguente sterminio di elefanti, alimenta l’instabilità politica, la criminalità organizzata e il terrorismo. Anche questa situazione è un grido degli uomini e della terra che dev’essere ascoltato da parte della comunità internazionale”.