Papa Francesco alle famiglie: felicità e santità sono legate a piccoli gesti
Nell'ultimo incontro del suo lungo viaggio apostolico tra Cuba e gli Stati Uniti, il Pontefice in preghiera con le famiglie del mondo
Philadelphia, gli Stati Uniti, il mondo si sono così fermati in preghiera con il Papa, l’immagine è quella di un fiume di fede lungo Benjamin Franklin Parkway. Centinaia di migliaia di persone si sono rivolte alla Croce su Eakins Oval, l’emiciclo dove le famiglie sabato hanno festeggiato e pregato con il Papa. Sul palco la celebrazione della grande Messa che ha chiuso il Meeting Mondiale delle Famiglie 2015. Francesco sulla Jeep bianca ha percorso tutto il perimetro del viale accompagnato dalle grida di gioia e amore dei fedeli che sin dall’uscita dal Seminario San Carlo Borromeo, dove ha risieduto, hanno alzato i propri figli porgendoglieli. Molti sono stati benedetti, baciati accarezzati dal Successore di Pietro. Le mani protese nel saluto del cuore dunque hanno accompagnato il Papa, come le bandiere, i cartelloni colorati, i fazzoletti agitati al vento.
L'amore di Dio
Dio ha amato per primo - prosegue - indicando il soffio dello Spirito e la certezza della fede ancorata all’Amore che "cerca" ed "aspetta". Francesco parla alle famiglie e ribadisce l'importanza di affidarsi al Signore, ricordando le parole di Gesù: “Non ostacolate ciò che è buono, al contrario, aiutatelo a crescere”. Quindi sottolinea che la “felicità e la santità” sono “legate ai piccoli gesti”. E cita il Vangelo di Marco:
I piccoli gesti
“Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome … non perderà la sua ricompensa”.
Questo per il Papa nella vita della famiglia si incarna in "gesti minimi", che si "perdono nell’anonimato della quotidianità":
“Sono gesti di tenerezza, di affetto, di compassione”.
Un piatto caldo, la benedizione prima di dormire, un abbraccio... Sono gesti familiari - evidenzia - “l’attenzione ai dettagli di ogni giorno”, “fanno sì che la vita abbia sempre sapore di casa”. “La fede - aggiunge - cresce quando è vissuta e plasmata dall’amore”.
"Perciò le nostre famiglie, le nostre case sono autentiche Chiese domestiche: sono il luogo adatto in cui la fede diventa vita e la vita diventa fede".
L'affidamento allo Spirito
Torna a ribadire che “Gesù ci invita a non ostacolare questi piccoli gesti miracolosi, anzi, vuole che li provochiamo, che li facciamo crescere”. Invita ad affidarsi allo Spirito “che ci chiama e ci sfida” a rispondere al senso dell’esistenza a ciò che vogliamo lasciare "ai nostri figli".
La costruzione della casa comune
“La nostra casa comune non può più tollerare divisioni sterili”.
Il Papa invoca ancora una volta l’unità dell’intera “famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”.
“Che i nostri figli trovino in noi dei punti di riferimento per la comunione non di divisione”. Che i nostri figli – continua - trovino in noi persone capaci di associarsi ad altri per far fiorire tutto il bene che il Padre ha seminato.
L'alleanza generativa di uomo e donna
In un mondo stanco di “divisioni” e “disastri” guardando all’odierna celebrazione con le famiglie la definisce come “qualcosa di profetico” e invita all’apertura della famiglia che rinnova la fede nella parola del Signore e così invita tutti a partecipare alla profezia dell’alleanza tra un uomo e una donna, che genera vita e rivela Dio.
Dublino 2018
Poi il saluto di mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia che si è stretto al Santo Padre condividendo il cammino verso un'unica famiglia dei popoli, poi l’annuncio della prossima edizione del Meeting delle Famiglie del 2018 che si terrà a Dublino.
MASSIMILIANO MENICHETTI - RADIO VATICANA
28 set 2015 00:00