Nuova vita per l'oratorio Jolly
Il Consiglio comunale ha approvato la ritrutturazione e l'ampliamento dell'oratorio
L’unanimità è un risultato non scontato se si pensa alla portata dell’intervento e alle polemiche che in passato hanno diviso gli orceani tra favorevoli e contrari. Ma stavolta ha vinto l’idea di bene comune.
“E’ positivo questo passaggio” ci dice il parroco don Domenico Amidani, “significa che davvero Orzinuovi sente come proprio il suo oratorio. Che è della parrocchia, ma è per tutti”.
Così il progetto di una struttura moderna ed efficiente per la formazione dei giovani, casa per tutte le famiglie, un ambiente capace di coniugare sport, musica, teatro, studio e aggregazione, messo a punto dallo studio tecnico Turotti, con la consulenza dell’Ufficio Oratori della diocesi, assieme a coloro che il centro giovanile lo vivono quotidianamente, ha terminato il suo lungo e partecipato iter ed è ora nelle mani della comunità.
Si tratta di un’opera importante e onerosa, con un costo di circa 4 milioni di euro. Per questo sarà suddivisa in step. Subito gli impianti sportivi: campo da calcio, palestra, Basket, tribune e spogliatoi. Un milione di euro. Già accantonati.
Poi via con gli altri lotti, con tempi dettati dalla generosità della popolazione. Per realizzare teatro, sala prove musicali, salone a porte mobili, cucina per le feste. Spostare il Bar e allestire una ludoteca, e aule per il catechismo. Predisporre un parco giochi verde, ristrutturare l’ex abitazione dell’arciprete come casa del curato e foresteria per gli ospiti. Il Comune sostiene l’iniziativa, che realizza spazi che utilizzerà tutta la comunità. Secondo l’assessore al bilancio Caldarese, “il Comune, non esigerà il versamento degli oneri di urbanizzazione”.
Il sindaco Andrea Ratti ribadisce: “Il Jolly è un bene che appartiene alla parrocchia, si realizza su proprietà catastali della parrocchia, ma è anche un bene comune, come il futuro dei nostri figli. Appartiene a tutti, è bene di tutti e per tutti. Dobbiamo impegnarci per far sì che questo progetto venga realizzato con successo”.
A volte i sogni diventano realtà. Soprattutto se si è in molti a lavorare assieme al curato don Luciano Ghidoni perché si concretizzino. I lavori, tempi tecnici di appalto permettendo, dovrebbero iniziare in tre mesi. Manca poco.
SERGIO ARRIGOTTI
08 lug 2015 00:00