L'educazione al senso religioso di Paolo VI e di Giussani
Comunione e Liberazione organizza all'Istituto Paolo VI l'incontro “Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore. Educazione al Senso Religioso del Beato Paolo VI e don Luigi Giussani”
Il pensiero di don Giussani è un pensiero che si è sempre nutrito di rapporti, mettendosi in relazione. Tra le tante relazioni documentate estremamente emblematica è quella con Montini, a cominciare dal cammino che portò nel 1957 tutt'e due a mettere a tema la questione del "senso religioso".
Montini lo fece con la lettera pastorale quaresimale di quell'anno, spiazzando tutti per aver scansato i consueti temi di ordine morale; Giussani è il primo cogliere la provocazione di Montini con un documento pubblicato a dicembre.
Cosa muoveva questi due grandi cattolici lombardi? La percezione di una fede chiusa nel formalismo della tradizione e incapace di reggere all'urto del laicismo borghese e dell'ateismo marxista.
Montini non contrasta la modernità opponendo diverse categorie morali, ma riproponendo un dato di natura, quello «dell'inclinazione dell’uomo verso il suo principio e verso il suo ultimo destino». La natura umana è "capax Dei".
Montini e Giussani convergano, anche dal punto di vista lessicale, sulla categoria di "cuore" «come sede dell'impeto originale della persona». È il cuore dell'uomo che, secondo entrambi, cerca e domanda una "corrispondenza" (altra parola a cui ricorrono) con le attese originali di totalità. Ed è il cuore che rende inquieto l'io, quando questa corrispondenza non si palesa.
Sarà presente mons. Luciano Monari e interverranno al dibattito don Ezio Prato, docente di filosofia e teologia fondamentale, e il prof. Giuseppe Bertagna ordinario di pedagogia generale.