Italicum: dalla Camera un sì con tante ferite
Il Governo ha incassato la fiducia sulla legge elettorale nonostante l'uscita dall'aula delle opposizioni e il voto contrario di una parte dei deputati Pd
Un “impegno mantenuto” è stato il commento al voto del premier Renzi, che ha superato la prova nonostante il voto segreto chiesto da Forza Italia e Lega che insieme alle opposizioni hanno abbandonato l’aula.
Nonostante il risultato positivo "portato a casa" il presidente del Consiglio deve ora fare i conto con il dissenso della minoranza Pd, visto che dalla conta del voto segreto appare evidente che almeno 40 deputati dem hanno votato contro.
La nuova legge elettorale manda in soffitta il Porcellum che era già stato bocciato dalla consulta. L'Italicum, che non entrerà in vigore prima del luglio 2016, introduce i capilista bloccati, la soglia di sbarramento al 3%, preferenze, ballottaggio qualora nessuna lista o partito ottenga il 40% dei voti, premio di maggioranza non più alla coalizione ma al partito.
Secondo le voci più critiche la legge introduce un presidenzialismo senza contrappesi e in molti chiedono al presidente Mattarella un supplemento di riflessione arrivando ad ipotizzare un referendum abrogativo.
Certo che, nonostante lo strappo evidente che si è consumato nel Pd con il voto di fiducia sull'Italicum, il partito di Renzi saprà trovare la via per ricomporre "i cocci si è detto il deputato bresciano Alfredo Bazoli. Pur definendola dolorosa, ha definito necessaria la svolta impressa al cammino dell'Italicum con la scelta di porre la fiducia, "perché - ha affermato ai microfoni di Radio Voce - il Paese deve camminare spedito sul terreno delle riforme, vista che la stagione di difficoltà non è ancora superata".
M.VENTURELLI
05 mag 2015 00:00