Intervista ad Annachiara Valle (mercoledì 11 novembre)
Intervista ad Annachiara Valle, direttrice del mensile Madre e giornalista di Famiglia cristiana, in occasione del Convegno ecclesiale di Firenze (Mercoledì 11 novembre)
Il Papa in Cattedrale ha praticamente dettato i ritmi e l’agenda delle cose che la Chiesa italiana deve fare per dirsi veramente interprete di quel Nuovo Umanesimo che fa da filo conduttore del Convegno stesso, in primis l’impegno accanto ai poveri, che è il cuore dei lavori che si attende dalla Chiesa italiana. Il Santo Padre non si aspetta, infatti, un umanesimo astratto, ma un lavoro realizzato in sinodalità di tutto il popolo di Dio: laici, presbiteri e vescovi; e anche per i vescovi ha avuto parole precise: che non siano solo predicatori, ma veramente pastori, che si fidino del popolo che fanno pascolare, e che siano contenti dell’alleanza con il popolo. Il Papa è poi tornato su un tema che gli sta particolarmente a cuore quando parla di Chiesa, precisando che preferisce una chiesa “ammaccata e sporca” perché si è messa in gioco, piuttosto che una chiesa bella pulita perché chiusa in se stessa, perché ha paura, uscendo, di perdere qualcosa.
Alcuni convegnisti nel commentare i due interventi del Pontefice (la mattina in Cattedrale e il pomeriggio allo stadio), hanno lamentato che le parole di Francesco segnano la conclusione del Convegno. Per Annachiara Valle non è così, il Papa ha dettato l’agenda, ma quanto ha detto sarà uno stimolo e un indirizzo, non certo un vincolo che rende superfluo il Convegno stesso, adesso c’è da camminare, laici e pastori insieme.
M.VENTURELLI
13 nov 2015 00:00