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Brescia
30 giu 2016 00:00

Il cammino condiviso delle unità pastorali

Nel calendario diocesano a fine ottobre è in programma la costituzione dell’unità pastorale di Rodengo, Saiano, Padergnone e Ome, a novembre quella del Violino e della Badia. L'intervista a mons. Cesare Polvara

Un processo complesso e non privo di fatiche. Ad oggi in diocesi si contano 11 unità pastorali, la prima è stata quella del centro storico nel luglio 2008, l’ultima costituita, sempre in città, è quella intitolata al card. Bevilacqua (Sant’Antonio, Sant’Anna e S. Giacomo) che è stata ufficializzata domenica 5 giugno. Brescia è l’unica Diocesi che ha fatto un Sinodo sulle unità pastorali. Verranno introdotte con gradualità: indicativamente delle 473 parrocchie, al termine del percorso avremo 105 unità pastorali.

Il percorso. Mons. Cesare Polvara, insieme alla Commissione che aveva seguito la preparazione del Sinodo e alla Commissione che sta seguendo la formazione delle stesse unità, sta accompagnando da vicino le unità pastorali su mandato del Vescovo. “L’unità pastorale – ribadisce mons. Polvara – non cancella la parrocchia che, anche nella piccola realtà, è un elemento fondante”. Non si cerca di agglomerare le parrocchie con il rischio di perdere la loro storia, ma si chiede di fare in modo che le parrocchie possano vivere di più la dimensione di corresponsabilità, missione e comunione: “Queste sono le caratteristiche emerse dal Concilio e messe in risalto dal Sinodo. Piuttosto si chiede a tutti, laici e sacerdoti, un cambio di mentalità. Viene suggerita la formazione di un piccolo presbiterio: mette in evidenza il ruolo dei parroci e del coordinatore e favorisce la possibilità di dedicarsi ai diversi aspetti della pastorale. La testimonianza dell’unità dei sacerdoti diventa un segno bello”. Forte la presenza dei laici: “Ogni parrocchia deve individuare dei laici che, secondo gli ambiti, pensino a un progetto, lo mettano in pratica insieme e lo verifichino”.

Nel calendario diocesano a fine ottobre è in programma la costituzione dell’unità pastorale di Rodengo, Saiano, Padergnone e Ome, a novembre quella del Violino e della Badia. Nel 2017 toccherà alla Valgrigna e ad altre 15 realtà. Il documento del Sinodo mette in risalto le quattro tappe: il momento della proposta per comprendere lo spirito dell’up e per ravvivare un’adesione al progetto; la preparazione con la nomina del coordinatore, la formazione di un gruppo interparrocchiale, la mappatura (il prendere coscienza di quanto si sta vivendo nella catechesi, nella liturgia e nella carità) con una presa di coscienza delle strutture; l’accompagnamento e la verifica con la formazione del consiglio dell’unità pastorale.

Ecco l’elenco delle 11 unità pastorali costituite ufficialmente all’interno della nostra diocesi che ha predisposto, per l’accompagnamento di queste realtà nelle diverse fasi evidenziate dal documento del Sinodo, anche una commissione ad hoc:

Centro Storico (Cattedrale, S. Afra, S. Agata, S. Alessandro, San Faustino, San Giovanni, San Lorenzo, Santa Maria in Calchera, Santi Nazaro e Celso);

Sant’Arcangelo Tadini (Botticino Mattina, Botticina Sera e San Gallo);

San Francesco d’Assisi (Cecina, Fasano, Gaino, Maderno, Monte Maderno e Toscolano;

Madonna della Rocca (Carpeneda, Collio, Degagna, Pompegnino, Teglie e Vobarno);

San Bonifacio (Erbusco, Villa Pedergnano, Zocco);

Santa Maria ad Undas (Anfo, Bagolino, Capovalle, Idro, Ponte Caffaro, Treviso Bresciano);

Don Giacomo Vender (Pendolina, Urago Mella, Torricella e Santo Spirito);

San Giovanni Battista a Lumezzane (Fontana, Gazzolo, Pieve, Sant’Apollonio,
San Sebastiano, Valle, Villaggio Gnutti);

Maria Santissima Madre della Chiesa (Bornato, Calino, Pedrocca, Cazzago San Martino);

Madonna della Rosa (Offlaga, Cignano e Faverzano);

Card. Bevilacqua (Sant’Antonio, Sant’Anna e S. Giacomo in città).
30 giu 2016 00:00