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Brescia
03 set 2015 00:00

Icfr: il cammino visto ai raggi x

Il Convegno del clero nelle prime due giornate si è concentrato sui dati della verifica Icfr e sull’annuncio della fede oggi

Complessivamente, la valutazione che emerge dai questionari dell’Icfr è positiva. "Viene quasi sempre fatta - spiega Pietro Boffi che ha curato la ricerca per il Cisf - una distinzione netta tra genitori e ragazzi". Per i primi, si ritiene un notevole passo avanti il loro coinvolgimento, come è efficacemente illustrato da questo commento: “Esperienza bella e necessaria, da proseguire, per aiutare i genitori a prendere coscienza del loro ruolo come i primi a trasmettere la fede ai loro figli… Si è avuto la possibilità di conoscere i genitori e instaurare con alcuni di loro un rapporto di collaborazione che continua nelle attività dell’Oratorio. Ci ha permesso di scoprire e formare nuovi adulti come catechisti. Non è stato facile nove anni fa, quando si è iniziato, ma poi col tempo è diventata una consuetudine ed è stata accettata”. Va però detto che un buon numero di questionari sollevano il problema della “obbligatorietà” come di un ostacolo alla comprensione dello spirito dell’intera proposta.

La verifica dell’iniziazione cristiana si colloca in un movimento di rinnovamento. In questi anni, a livello italiano, sono maturate una serie di convinzioni come ha sottolineato nel suo intervento, nella mattinata di mercoledì, fratel Enzo Biemmi: “Il recupero della dimensione catecumenale; lo spostamento verso gli adulti; il “gruppo portatore”; il corretto ordine teologico e l’unità celebrativa dei tre sacramenti; il giorno del Signore; il lavoro di équipe. Con l’iniziazione cristiana la Chiesa madre genera i suoi figli e rigenera se stessa”.
03 set 2015 00:00