Giovanni Paolo I: 33 giorni di Pontificato che hanno lasciato il segno
Una Fondazione e un Museo dedicati a Papa Giovanni Paolo I per far conoscere la figura di Albino Luciani, la storia e la bellezza dei territori dove è cresciuto
Il suo pontificato di soli 33 giorni ha lasciato un segno indelebile nei fedeli che, ancora oggi, lo ricordano con grande affetto, come testimonia il flusso ininterrotto di pellegrini giunti in visita al suo paese natale dal 28 settembre 1978 - data dell’improvvisa e prematura scomparsa - fino ai giorni nostri.
Per accogliere adeguatamente i fedeli, gestendo i gruppi durante il soggiorno con il sostegno di volontari, e per svolgere le numerose attività culturali, l’amministrazione comunale ha dunque dato vita alla Fondazione, che si occupa anche di: creare e gestire un nuovo Museo, di prossima apertura, sulla figura, l’opera e il pensiero di Albino Luciani; costituire il più completo centro studi specializzato su Giovanni Paolo I grazie alla realizzazione e all’apertura al pubblico di una biblioteca dedicata che raccolga libri, rassegna stampa, testimonianze audiovisive, fotografie e sia consultabile da tutti gli interessati; offrire la possibilità di consultare in forma digitale documenti e rassegna stampa relativi a papa Luciani; gestire i pellegrinaggi effettuati a Canale d’Agordo con servizi di assistenza ai gruppi che prenotano tramite la Fondazione; instaurare e coltivare rapporti con Enti culturali, Fondazioni o Istituzioni accomunati da medesimi scopi, per far nascere collegamenti tra luoghi e realtà diverse; valorizzare la Valle del Biois, dando vita a una rete di collaborazioni per sviluppare ed implementare un’economia etica.
Dal 2010 la Fondazione pianifica un ricco calendario di appuntamenti estivi per promuovere la figura di Albino Luciani, la storia e le bellezze del territorio dove è nato e cresciuto. Tra questi ci sono la presentazione di libri o l’organizzazione di mostre, concerti, letture, conferenze e incontri. Inoltre, nel 2012 è stato celebrato il centenario della nascita del Pontefice con un programma di iniziative ed eventi dedicati, racchiusi sotto un unico logo realizzato per l’occasione.
Da ricordare, infine, le numerose attività a scopo sociale e umanitario svolte negli anni passati, come l’accoglienza di profughi nell’ambito del progetto “Emergenza migranti dal Nord Africa” o l’importante iniziativa relativa alla costituzione di un apposito centro diurno per gli anziani abitanti della Valle di Biois, in collaborazione con gli enti locali che si occupano di servizi e volontariato.
Il Museo avrà sede presso l’antica sede della Confraternita dei Battuti ed ex municipio, un palazzo storico risalente al 1600 e restaurato attraverso un intervento mirato, situato accanto alla parrocchia di San Giovanni Battista nel centro del paese. Una parte dell’esposizione verrà dedicata alla benefattrice tedesca Leni Wittke, che si impegnò a tener vivo il ricordo del Santo Padre, e alla benefattrice Lina Zandò, che donò al Comune di Canale d’Agordo gli stabili del Museo. Un percorso culturale ricco e prezioso, alla scoperta di una figura religiosa entrata in soli 33 giorni nel cuore della gente.