Quel sinistro di Meraldo Bodini...
Fratello gemello di Luciano, Meraldo non è riuscito ad arrivare
al grande calcio ma ha giocato con Gaetano Scirea
Le caratteristiche tecniche. Il “Bodo” era un attaccante dal sinistro potente dell’Atalanta con la quale ha “rischiato” di esordire in Serie B; è gemello del più famoso Luciano, storico portiere della Juventus (secondo prima di Zoff e poi di Tacconi) e fratello di Massimo anche lui ex professionista. I Bodini hanno respirato fin da subito l’aria di calcio con il padre che giocò in Serie B in diverse piazze: Brescia, Trapani, Livorno e Jesi. Gli inizi sono in strada o nel campo dell’oratorio. “Ero sempre con Luciano, l’ho quasi costretto io a fare il portiere. Mi piaceva calciare e qualcuno doveva pur parare i miei tiri. A 12 anni veniamo presi dal Lonato. Ci passava a prendere mister Bisleri con una multipla: partivamo dalla città in due e scendevamo a Lonato in 12… che tempi”.
La svolta. La prima partita segna il destino calcistico di Luciano: “Io faccio il mediano sinistro e mio fratello il mediano destro. Il portiere fa una ‘papera’, al termine della partita vado dall’allenatore e lo convinco a provare mio fratello tra i pali. Non è più uscito,a vedere la carriera che ha fatto ho visto lungo… (ride). Poi torniamo alla ‘Betti’ tutti e due con papà allenatore. Nel 1969 andiamo a provare all’Atalanta, ma prendono solo me. Dico a mio padre che se non viene anche Luciano a Bergamo non mi vedono. Beh! Facciamo tutta la trafila nelle giovanili, compreso il torneo di Viareggio. In squadra con noi giocava Gaetano Scirea, che faceva il centravanti, e Percassi, attuale presidente dell’Atalanta, che era uno stopper”. Scirea non aveva voluto andare in prestito alla Cremonese e dopo un periodo di punizione nella Juniores era stato aggregato al torneo di Viareggio. Quando il libero titolare della prima squadra si infortuna, lo avvisano subito di raggiungere con il primo volo Cagliari dove c’è in ritiro la prima squadra. Parte da Pisa in aereo e la domenica fa il suo esordio.
Due percorsi. Le strade calcistiche dei due fratelli si dividono dopo la Primavera quando Luciano va in prestito a Cremona, “io, invece, vado a provare per il Savoia. Partii in aereo da Milano con un giocatore delle giovanili del Milan. A Napoli ad accoglierci c’è il presidente della squadra che ci portò in un ristorante sul mare a mangiare pesce fritto. Finito il pranzo, ci avvisa che dobbiamo giocare in amichevole contro il Pompei. Era un mercoledì e alla partita c’erano seimila spettatori. Alla fine non se ne fece niente e tornai alla Romanese, poi Fanfulla e Vigevano in Serie C”. Meraldo a 26 anni chiude con il calcio giocato, ma incomincia ad allenare le giovanili che fanno i regionali: Rigamonti, Ospitaletto, Rovato, Orsa e Castegnato… Il calcio ancora oggi è un “affare di famiglia”: Luciano ha una scuola di portieri a Pietrasanta dove vive e Massimo, l’altro fratello, allena anche lui le giovanili.
UMBERTO ZIALIANI
10 set 2015 00:00