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Brescia
di MAURO TONINELLI 11 mar 2015 00:00

Metti una sera a cena con Calori

Il mister Alessandro Calori tenta di spronare i giocatori e rinfrancare lo spirito di squadra, scegliendo di far cenare le Rondinelle al club nella settimana che porta a Brescia-Latina

Forse non tutte le mogli e compagne, senza escludere figli e figlie, delle Rondinelle apprezzeranno che il pasto serale di questa settimana che porta a Brescia-Latina si svolga lontano dalle mura famigliari. Ma questo è l’ordine di mister Calori. Le cene si fanno in casa, quella del club. Scelta programmatica chiara. Per vincere non basta scendere in campo. Non basta la giocata del singolo. Per vincere non basta essere atleticamente perfetti. Per vincere serve trascorrere tempo insieme. Per vincere serve fare quattro risate davanti a un bicchiere di vino, serve sviluppare affiatamento, serve fare gruppo. E niente, proprio niente, permette tutto questo meglio della condivisione di un pasto. Perché mangiare insieme permette di fare comunità, di essere seduti uno a fianco all’altro, di rilassarsi, di parlare del più e del meno. Permette di condividere. E quando il meccanismo della condivisione funziona, allora scattano anche tante altre dinamiche, più o meno evidenti. Per cui tutti si è uniti per un unico obiettivo. Ma quell’unione è basata su qualcosa che veramente si ha condiviso e quindi ci si sostiene anche proprio quando sarebbe facile puntare il dito contro chi fa più fatica o viene meno.

Già, modello capitan Zambelli nel dopogara contro ProVercelli: “Non mi sembra giusto prendersela con lui per i problemi in fase realizzativa. Andrea è uno che i gol li ha sempre fatti e presto tornerà a segnare. Ad ogni modo anche oggi ha giocato tanto per la squadra, lottando su tutti i palloni. Gli manca solo il gol e, ripeto, sono sicuro che presto arriverà anche quello”. Sostegno a un compagno di squadra. Ma anche di più. Condivisione di una situazione, fiducia in chi ha condiviso tante battaglie. Alla base è questo lo stile da recuperare, oltre a un po’ di condizione fisica. Contro la ProVercelli qualche cosa di buono si è visto. Ma c’è ancora da lavorare. Insieme. Anche sulla testa. Anche sullo spirito. Anche sul gruppo. Insomma da una situazione da retrocessione le Rondinelle, sotto la guida di Calori, devono passare da qui. Non c’è altra via. Serve un recupero completo, non solo di ogni singolo ma anche di una squadra che prima però è un gruppo. Non è necessario che tutti siano amici ma che tutti attingano alla stessa ciotola, per dirla con un’immagine d’altri tempi. Chi ha qualche primavera in più ha presente come nella propria famiglia la forza per andare avanti, anche nelle situazioni più difficili, fosse ritrovarsi a tavola per condividere dalla stessa ciotola quel po’ di cibo che c’era. Da lì si ripartiva, con la forza del nutrimento, ma più ancora con la forza della condivisione. E serve tanta forza perché in programma ci sono tre sfide salvezza.

Sabato 14 alle 15 arriva il Latina (34 punti). Zambelli e compagni poi se la vedranno con Crotone (31) e Trapani (34). Forse l’ultimo treno salvezza? Il Brescia è a 33 punti, ma le penalizzazioni lo porteranno in fondo alla classifica. Il treno passa. Che ci si salga e poi, a cena a casa, libiam in lieti calici!
MAURO TONINELLI 11 mar 2015 00:00