Luca D'Amato svela la tattica del Bayer Leverkusen
A distanza di un anno, Luca D’Amato ci ha trovato gusto e a giorni, infatti, uscirà per “YouCoach” con un nuovo libro. L’anno scorso il nostro giornale lo aveva intervistato in merito al suo primo libro: “L’analisi tattica del Napoli di Spalletti”. In questi giorni lo ritroviamo nell’edicole on line, con un lavoro focalizzato sulle gesta tattiche e sul gioco di una squadra rivelazione europea: il Bayer Leverkusen. Luca D’Amato allena il settore giovanile del Desenzano e, oltre ad avere la certificazione Uefa come allenatore, ha conseguito anni fa il diploma di Match Analyst a Coverciano. Con lui abbiamo fatto due chiacchiere.
E’ stato lungimirante: ha scelto di seguire il Bayer, campione di Germania, a settembre in tempi non sospetti...
La scelta sulla squadra da analizzare viene fatta un mese dopo rispetto all’inizio della stagione, così da poterla poi seguire approfonditamente durante il campionato. Nelle prime partite, si deve essere estremamente attenti e lungimiranti nel captare e interpretare non tanto i risultati quanto le prestazioni della squadra, che sono quelle che meritano di essere portate alla luce. Il Bayer di Xabi Alonso, fin dal primo giorno, ha messo in campo qualcosa di speciale, rendendo la scelta piuttosto facile e immediata.
Ci saranno nuovi libri in cantiere?
Nel calcio è esposto perennemente il cartello “Work in progress” e chi si ferma rischia di perdere la rotta. Si vedono tanti di esempi di allenatori che, pensando di staccare la spina solo temporaneamente, vedono poi la luce non accendersi più. Come allenatore, cerco di mantenere il mio cantiere sempre aperto, pronto ad accogliere nuove idee, nuove strategie e nuovi progetti.
A parte la scansione delle partite in video, la sua attività prevede anche qualche visita alle squadre per osservare da vicino il lavoro sul campo?
Le partite sono lo specchio degli allenamenti: “ci si allena come si gioca e si gioca come ci si allena”. Pertanto avere la possibilità di assistere a sessioni di training di coach interessanti è un plus che cerco di non farmi mancare. C’è da dire però, che molto spesso questa chance viene negata per motivi di vario genere come la fuga di notizie. Io quest’anno devo ringraziare il Sudtirol che, nella persona del direttore sportivo Paolo Bravo, mi ha permesso di assistere ad una seduta di allenamento in vista di una partita fondamentale. È importante sottolineare che ciò che è stato preparato durante l'allenamento il giorno prima ha avuto un impatto significativo sulla partita del giorno successivo.
La prefazione è stata curata da Cristiano Tognoli, giornalista bresciano molto competente e conosciuto nel pianeta calcistico..
Conclusa la stesura, ho subito pensato a lui come possibile valore aggiunto alla mia analisi tattica poiché incarna la profonda passione e il desiderio di portare a galla informazioni utili per le persone. Questo è perfettamente in linea con l’obiettivo che persegue il mio libro. Oltre alla sua prefazione, c'è quella di Pietro Nicolodi, storica voce di Sky, protagonista di innumerevoli telecronache di calcio straniero e che quest’anno ha commentato proprio la Bundesliga. Una coppia migliore non ci sarebbe stata per aprire il mio elaborato. Li ringrazio ancora pubblicamente.