La scomparsa di Pablito Rossi
Il calciatore, protagonista del mondiale vinto dall'Italia nel 1982 in Spagna è morto questa notte. Aveva 64 anni
Nelle ore in cui la Lombardia ha appreso che da domenica sarà in zona gialla, l’Italia, e non solo quella del calcio, è stata scossa dalla notizia della morte di Paolo Rossi, l'ex calciatore campione del mondo con l'Italia nel 1982. Ad annunciarlo è stata la moglie Federica con un messaggio pubblicato questa notte sul suo profilo Instagram.
Nato a Prato il 23 settembre del 1956, Rossi esplose nel 1978 nel mondiale giocato in Argentina quando guidò, contro ogni pronostico, la nazionale al quarto posto. Nell’estate del dopo mondiale passò dal Vicenza, squadra con cui si era affermato alla grande ribalta del calcio nazionale vincendo il titolo di capocannoniere della B e portandola nella massima serie, al Perugia, dove venne coinvolto in un giro di scommesse che gli procurarono una squalifica per due anni.
Nonostante lo stop all’attività agonistica la Juventus allora guidata da Boniperti lo portò a Torino, consentendogli di prepararsi al grande ritorno. Scontata la squalifica e con solo quattro partite giocate campionato 1981/1982, per altro nemmeno entusiasmanti, il ct della nazionale Enzo Bearzot che l’aveva lanciato quattro anni prima, scelse, non senza strascichi polemici, di convocarlo tra i 22 che avrebbero giocato il Mundial in terra spagnola. Le prime partite non furono brillanti, con l’Italia che superò a fatica il girone eliminatorio, e più da più parti si levarono alte le critiche per la scelta di portare in Spagna un Rossi spento che non stava portando nulla alla causa.
Nel girone di ferro successivo, quello in cui l’Italia stata inserita insieme a Brasile e Argentina, il ritorno del calciatore toscano ai fasti di quatto anni precedenti: tripletta ai giallo oro sino allora considerati invincibili, superata anche la squadra di Maradona, due ancora in semifinale contro la Polonia, e quello di apertura nella finale contro la Germania che, dopo il rigore fallito da Cabrini, aprì la strada al 3 a 1 finale che laureò l’Italia per la terza volta campione del mondo. Grazie ai sei gol realizzati nel torneo in quell’anno Paolo Rossi che, complessivamente, aveva giocato una manciata di partite, si aggiudicò, oltre titolo di capocannoniere, anche il Pallone d'oro. Dopo il 1982 fece parte della Juventus di Giovanni Trapattoni, quella che poteva contare anche su Boniek, Platini, Scirea, Cabrini, Tardelli, Gentile, Zoff e tanti altri con cui vinse due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle coppe, una Supercoppa europea e la Coppa dei campioni nel 1985.
La sua carriera è stata però segnata da molti infortuni. Dalla Juventus passò al Milan e di lì al Verona dove concluse la carriera calcista per intraprendere quella di opinionista per Mediaset e la Rai. Lascia la moglie, Federica, e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro.