Il Brescia sprofonda in C
Il gol nei minuti di recupero di Meroni permette al Cosenza di mantenere la categoria, mentre manda in serie C, dopo 38 anni, il Brescia al termine di una stagione travagliata.
Le Rondinelle, obbligare a vincere dopo la sconfitta dell'andata, sono parse contratte, nonostante il sostegno del pubblico (16mila gli spettatori complessivi).
La rete di Bisoli al 74' aveva riacceso il match, ma alla fine sorridono solo i cosentini.
Prima del triplice fischio però l'increscioso episodio del lancio dei fumogeni e degli oggetti e l'invasione di alcuni ultras. La Polizia è costretta a intervenire. Il lungo stop è solo il preludio alla fine della contesa.
I molti bambini presenti al Rigamonti, purtroppo, si ricorderanno a lungo questa brutta pagina che non ha nulla a che vedere con lo sport.
A seguito di quanto accaduto nei minuti finali e nelle ore successive al termine della gara tra Brescia e Cosenza, la società Brescia Calcio con un comunicato "si dissocia e condanna ogni episodio di violenza ed ogni forma di guerriglia incivile avvenuta nella serata di ieri, esprimendo la propria vicinanza e solidarietà a tutti coloro che hanno tifato e presenziato civilmente alla gara nonché alle forze dell’ordine per il lavoro svolto.
I fatti accaduti non hanno nulla a che fare con lo sport, il calcio e il vero tifoso. Si tratta di fatti che hanno danneggiato l’immagine di Brescia città, nell’anno in cui è capitale della cultura, di Brescia società con 112 anni di storia, fatti che non rispecchiano in alcun modo i valori morali, etici e comportamentali che Brescia Città e Brescia Calcio hanno sempre trasmesso".