Balotelli bersaglio
Balotelli continua a ricevere insulti e commenti razzisti
Perché in fondo il pallone in curva lo scaglierei pure io, lo scaglierebbe qualunque persona civile. Il gesto di Balotelli è uno di quelli eclatanti, di quelli che portano a scagliare la questione, proprio come quel pallone, fuori dal campo. E la questione corre necessariamente fuori dal campo. Non è ammissibile che qualcuno, anche se fosse uno, viva ancora di razzismo. Non è ammissibile che qualcuno, anche se fosse uno, offenda qualcuno azzerando la memoria storica di un paese che sulla questione razze ha recitato un ruolo
tremendamente drammatico nella persecuzione. Non è possibile che qualcuno, anche se fosse uno, ritenga goliardia ciò che di goliardico ha ben poco. Siamo davanti a qualcosa che mostra le bassezze a cui l’uomo può arrivare. E si parta col punire davvero questi fenomeni, si fermino le partite, si dia la sconfitta a tavolino, si penalizzi e si continui fuori dal campo a dire e combattere una cultura che, tra le pieghe del quotidiano, appare non trovarsi del tutto scomoda sul divano del razzismo.
L’esonero di Corini, dopo la sconfitta con il Verona, non è colpa in particolare di nessuno ma certo gli inserimenti estivi, tra cui quello di SuperMario, hanno cambiato l’assetto identitario della squadra e le intese che tra i giocatori ci sono. Con tutti gli auguri per Fabio Grosso, nuovo tecnico scelto da Cellino, la squadra messa in campo da Corini non ha sfigurato, ha sempre giocato raccogliendo poco e pagando, forse, l’inesperienza nella massima serie. Che non si rimpianga Corini.