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Brescia
di LUIGI ZAMELI 29 gen 2015 00:00

Atletica Brescia: l'eccellenza italiana tra lanci e ostacoli

La società guidata da Aldo Bonfadini ha vinto per il secondo anno consecutivo la Supercoppa femminile nonostante le note difficoltà legate alla mancanza di impianti sportivi all'altezza

Ha spento 65 candeline festeggiando l’ennesimo successo. Nonostante le difficoltà logistiche legate alla carenza degli impianti che spingono gli atleti a peregrinare lungo la Provincia, l’Atletica Brescia 1950 si ripete e vince, per il secondo anno consecutivo e con ampio margine davanti a squadre blasonate, la Supercoppa italiana al femminile, la somma di 15 campionati delle diverse discipline: dalla marcia alla corsa in montagna, dalla campestre ai lanci... Il merito è senza dubbio della capacità di programmazione di una società che ha saputo puntare sul formato famiglia: solo così si superano, insieme, le difficoltà. Tutti, dai tecnici agli atleti, hanno compreso il momento difficile e hanno stretto i denti.

L’assenza del Calvesi costringe gli atleti ad allenarsi su piste quasi di fortuna con possibili ricadute negative su tutta l’attività di base, cioè sulla promozione della disciplina. A maggio quando i 130 atleti più piccoli smettono di fare attività in palestra, non sanno dove portarli. I tecnici e i collaboratori sono uniti dalla passione e da un forte rammarico, quello di aver creato una struttura e un settore giovanile invidiato in tutta Italia ma poco valorizzato da enti e istituzioni locali. L’anno che si è appena concluso, grazie anche al sostegno importante di Ispa Group, ha portato in dote ben nove titoli italiani e il sesto posto nella classifica assoluta di società. Senza la qualità, quindi, non si arriva in alto.

Nel 2014 dell’Atletica Brescia spiccano tante individualità, basti pensare ai velocisti Levi Roche Mandji o all’azzurra, nata a Santo Domingo, Johanelis Herrera Abreu. Per non parlare di Natalina Capoferri di Roccafranca, tra le migliori lanciatrici italiane del disco allenata dal fratello Fausto e da Alessandro Frigeni.

Tra gli altri atleti di punta della rosa, Elena Venturi Degli Esposti nei 400 ostacoli, Nicole Colombi, Elena Poli e Sara Scipioni nella marcia. Recentemente al cross del Campaccio è stata molto brava Sara Dossena, 8ª nella classifica generale e seconda delle italiane.

E il secondo successo consecutivo nella Supercoppa è la dimostrazione che il direttore tecnico Stefano Martinelli ha saputo scommettere e investire su talenti importanti. Si continuano a raccogliere i frutti di una semina iniziata 13 anni fa. “Il risultato – spiega Martinelli – è frutto del lavoro di squadra e in questo includo la dirigenza, i tecnici, la segreteria, le atlete e gli atleti”.

Nonostante le note difficoltà logistiche aggravate dalla mancanza di strutture all’altezza, la società riesce ancora a investire. “È doveroso sottolineare l’apporto che ci ha dato il nostro vivaio: le allieve e le giovani, che si sono fatte notare nella corsa in montagna e nelle campestri, costituiscono il presente e il futuro dell’atletica bresciana e non solo”. “Dietro ai grandi risultati – conclude il presidente Aldo Bonfadini – c’è sempre un superlativo lavoro di organizzazione, altrimenti non si va da nessuna parte”. E il futuro racconta di un’importante collaborazione con l’Atletica Chiari, che da anni sforna molti atleti soprattutto nel settore dei lanci e dei salti.

L’Atletica Brescia 1950 non si ferma, vuole continuare a migliorarsi, vuole continuare a rappresentare un’eccellenza. Non resta che applaudire a un progetto che, lontano dal clamore mediatico tipico di altri sport, merita di essere imitato.
LUIGI ZAMELI 29 gen 2015 00:00