Ripercorrere i passi di San Pavoni educatore
Sabato 6 aprile ritorna la Camminata Pavoniana da Brescia a Saiano avviata nel 2000, dopo aver celebrato il 150° dalla morte di padre Lodovico Pavoni (1784-1849), e giunta ora alla 25ª edizione. Ne abbiamo parlato con padre Lorenzo Agosti.
Padre Lorenzo, ci aiuta a ricostruire gli ultimi istanti terreni di padre Pavoni?
Era il 1° aprile del 1849, Domenica delle Palme e ultima delle Dieci Giornate di Brescia, quando nel Convento del Calvario di Saiano, Lodovico Pavoni rendeva la sua anima a Dio. Aveva accompagnato a piedi i ragazzi del suo Istituto di San Barnaba in Brescia, per sottrarli dalle violenze delle Dieci Giornate, scoppiate in Città contro gli occupanti Austriaci. Aveva camminato con loro, sotto la pioggia. Fu l’ultimo gesto di un’esistenza donata per amore al riscatto dei ragazzi più emarginati e dei sordomuti, ai quali aveva offerto una nuova famiglia, la specializzazione in un lavoro, un futuro degno di essere vissuto come cristiani e come cittadini onesti e responsabili.
Una vita donata che continua ancora a dare frutti...
La sua morte a Saiano è stata come il chicco di grano che, caduto in terra, ha continuato a dare vita. Dopo 175 anni da quella Domenica delle Palme, molti ragazzi e giovani sono ancora qui, a ripercorrere quella strada, quei chilometri che separano Saiano da Brescia, manifestando riconoscenza verso quel sacerdote che riconoscono anche come loro padre. Attraverso quanti ne portano avanti l’opera educativa anche oggi (religiosi e laici della Congregazione da lui fondata), si sentono abbracciati e toccati da un amore che affonda in lui, in san Lodovico, le sue radici. In centinaia, provenienti da Brescia e dalle varie opere educative del Nord Italia (Milano, Monza, Tradate, Genova, Trento, Montagnana e Lonigo), continuano ad esprimere la gioia di un incontro, che dà senso e fondamento al loro presente e al loro futuro. In oltre duecento anni di storia, tanti ragazzi hanno sperimentato, in Italia e in altre parti del mondo, l’efficacia della santità, della carità e della genialità educativa di Lodovico Pavoni.
Proviamo a ripercorrere la Camminata?
E in questi ultimi 25 anni tanti eventi hanno reso la Camminata sempre più ricca di motivazioni e di slancio. Nel 2002 (il 14 aprile) Lodovico Pavoni è diventato beato e nel 2016 (il 16 ottobre) è stato proclamato santo da papa Francesco. In questi stessi anni la Congregazione da lui fondata ha esteso le sue amorevoli braccia in Messico (2004), Filippine (2007) e in Burkina Faso (2012). Nel 2009 inoltre, quindici anni fa, gli è stato dedicato il Museo della Stampa, aperto ad Artogne in Valcamonica, per merito di Simone Quetti, ex allievo dell’Opera Pavoniana di Brescia; un Museo che ha proposto un’esperienza interattiva in occasione delle Giornate di primavera del FAI, che hanno coinvolto anche il comune di Artogne.
In che modo possiamo sintetizzare il carisma di Pavoni?
San Lodovico Pavoni, pioniere in Italia della formazione professionale, ha nutrito sui giovani, anche sui più emarginati, le più belle speranze. Ed ha insegnato a fare così anche a quanti seguono il suo esempio, consacrandosi all’educazione delle giovani generazioni. Per tutti (ragazzi, religiosi e laici) camminare da Brescia a Saiano significa dire con gioia il proprio grazie a san Lodovico Pavoni e invocare il suo aiuto per imparare da lui ad essere artefici di speranza e di pace per le famiglie, per la società e per il mondo di oggi.