Morti sul lavoro: un bilancio pesante
Ieri, in città, la morte di un operaio di 51 anni schiacciato da una bobina di acciaio, a pochi giorni di quella di un 58enne prossimo alla pensione a Berzo. Le reazioni
Peggiora il già pesante bilancio degli infortuni mortali sul lavoro nel Bresciano. Dopo la morte nei giorni in una ferriera a Berzo di Felice Cere 58enne a tre mesi dalla pensione, rimasto schiacciato dai macchinari che stava sistemando prima del fermo per il fine settimana, ieri in città, al Centro Siderurgico di via Industriale, si è verificato un nuovo incidente mortale, costato la vita a Massimiliano Faro, 51 anni di Molinetto di Mazzano. L’operaio è stato schiacciato da una bobina di acciaio del peso di 13 tonnellate di cui era in corso la movimentazione. Nonostante l’allarme immediato dato dal compagno di lavoro, per l’operaio non c’è stato nulla da fare. All’interno dell’azienda sono subito scattate le indagini e gli accertamenti necessari a fare luce sulle dinamiche della tragedia.
Con quella di Massimiliano Faro sale a sette, nel Bresciano, il numero delle vittime di incidenti sui luoghi di lavoro, riportando per l’ennesima volta al centro del dibattito il tema della sicurezza. Tra i primi a prendere la parola i consiglieri regionale del Pd, Gian Antonio Girelli e Samuele Astuti. “Esprimiamo- si legge in una nota diffusa - la nostra vicinanza ai familiari, ai colleghi e agli amici e lanciamo un grido d’allarme che non può restare ancora una volta inascoltato. “Di sicurezza sul lavoro si parla sempre menoma è evidente che le garanzie per i lavoratori stanno diminuendo. È necessario intervenire al più presto. Di lavoro non si può e non si deve morire. Per questo, con un emendamento all’assestamento di bilancio, chiederemo alla Regione di rafforzare le politiche di prevenzione e destinare maggiori risorse per migliorare i controlli sui luoghi di lavoro da parte delle Ats. Non possiamo dimenticare che negli ultimi anni le risorse destinate alle Ats per la prevenzione sono state quasi dimezzate”.
Anche la Fiom, in una nota diffusa dopo l’incidente mortale, afferma che “continuiamo a insistere che devono essere ampliate in tutte le aziende le occasioni formazione e di informazioni dei lavoratori, e che devono essere ampliati gli organici degli enti a cui vengono affidate le operazioni di controllo e di ispezione, al fine di rendere più coerente la tutela della salute e della sicurezza in tutte le realtà, anche in quelle più piccole”.
Anche Aib, tramite il vice presidente con delega all’energia Enzo Frigerio, ha fatto sentire la sua voce. “C’è un grande rammarico per gli ultimi due incidenti – sono state le sue parole – che sono capitati in due imprese bresciane, sono episodi che lasciano senza parole. Nonostante tutte le aziende della provincia siano rispettose delle regole, stupisce che possano accadere ancora tragedie del genere: evidentemente qualcosa ci sta ancora sfuggendo, stiamo lavorando, ma non ancora abbastanza. Dobbiamo fare un ulteriore sforzo per migliorare”.