Finché non saremo libere
All’interno del palinsesto messo a punto per il Festival della Pace, dall’11 novembre al 28 gennaio 2024, negli spazi del Museo di Santa Giulia, il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei,
in collaborazione con l’Associazione Genesi, allestiscono una nuova mostra, a cura di Ilaria Bernardi, dal titolo “Finché non saremo libere”, dedicata alla condizione femminile nel mondo con un focus sull’Iran. La mostra declina al femminile il titolo del libro “Finché non saremo liberi. Iran la mia lotta per i diritti umani” di Shirin Ebadi, avvocatessa e pacifista iraniana esule dal 2009, prima donna musulmana Premio Nobel per la pace (2003) per i suoi sforzi per la democrazia e i diritti umani, in particolare delle donne, dei bambini e dei rifugiati.
La mostra “Finché non saremo libere” prosegue ed espande un filone di ricerca e approfondimento promosso dal 2019 dalla Fondazione Brescia Musei. “Brescia Musei – ha sottolineato Stefano Karadjov, direttore Fondazione Brescia Musei – intende agire come attore politico e pubblico proponendo un programma culturale che ristabilisca la centralità delle Istituzioni museali quali soggetti consapevoli delle sfide del nostro tempo, risoluti ad affrontarle con gli obiettivi di comprensione e mediazione dei loro aspetti problematici e contraddittori. Farlo attraverso lo sguardo di artisti militanti come Zehra Dogan, Badicuao e Victoria Lomasko o, come nel caso della mostra “Finché non saremo libere”, per il tramite di tre generazioni di artiste iraniane, tra cui le Maestre Sonia Balassanian e Farideh Lashai, permetterà al pubblico italiano di sentirsi parte attiva di una nuova interpretazione della definizione di Museo quale spazio accessibile, non solo fisicamente ma anche culturalmente, a ogni tipo di tematica, purché mediata dal vaglio scientifico e curatoriale che noi imprimiamo”.