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Brescia
di R. GUATTA CALDINI 22 mag 2015 00:00

Unimpresa a fianco delle Pmi bresciane

La realtà presieduta a livello nazionale da Paolo Longobardi ha fatto il suo ingresso a Brescia

Il mondo delle micro, piccole e medie imprese bresciane ha una nuova realtà con la quale confrontarsi. Si tratta di Unimpresa, che a livello nazionale conta 120mila iscritti supportati a 360° da una rete di servizi ormai consolidata e che anche a Brescia si appresta a offrire alle aziende e ai lavoratori autonomi le sue professionalità. E' giovane e poco incline alle rigide prassi burocratiche - tipiche di talune associazioni di categoria - la platea a cui Unimpresa già si rivolge: “Il 70% dei nostri associati è al di sotto dei 30 anni, mentre il 100% dei nostri iscritti non ha mai fatto parte di alcuna organizzazione” ha commentato il presidente di Unimpresa di Brescia Mario Braga. “E' un’associazione laica – fanno sapere dalla realtà di via Cefalonia – che si ispira ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa, e dunque cristiana, caratteristica che ne esplicita tutto il desiderio di promuovere il bene comune e le sue ramificazioni”.

L’associazione è nata nel 2003 grazie a un’intuizione di Paolo Longobardi, attuale presidente nazionale: “Noi siamo principalmente un’associazione di ascolto – ha affermato – il nostro obiettivo è rappresentare gli interessi delle piccole e medie imprese, specialmente le imprese innovative”. “Ascolteremo le loro esigenze – continua – per portarle poi ai tavoli di rappresentanza istituzionali, ma anche di confronto con le altre organizzazioni, come anche con il sistema europeo”.

Numeri alla mano, Unimpresa può contare, in Italia, su 16 federazioni regionali, 63 associazioni territoriali, 1250 collaboratori e 15 federazioni nazionali di categoria; mentre all’estero ha rappresentanze negli Stati Uniti d’America, in Brasile, Cina, Emirati Arabi e India. A Brescia il mondo dell’associazionismo d’impresa sta conoscendo un periodo di certo non roseo. Ciononostante la realtà presieduta da Longobardi ha voluto puntare sulla leonessa, guardando con un occhio attento al comporto agroalimentare: “Pensiamo che Brescia possa essere un punto di riferimento, specialmente per le imprese dell’agroalimentare, sia sui tavoli istituzionali che locali, per valorizzare molto ciò che esprime in tal senso il territorio”.
R. GUATTA CALDINI 22 mag 2015 00:00