Una giornata dedicata a Ildegarda von Bingen
Sabato 16 dicembre a Calvisano si svolgerà una giornata interamente delicata alla eccezionale figura di Ildegarda von Bingen, proclamata dottore della Chiesa nel 2012 da papa Benedetto XVI. Un titolo che mette subito in luce il peso avuto da Ildegarda nella Chiesa universale. La mistica tedesca non è stata però “solo” una santa grandiosa, ma ha avuto un impatto eccezionale in vari ambiti, dalla teologia alla filosofia, dalle cure mediche al cibo (“l’uomo è ciò che mangia”), dall’importanza della donna nella Chiesa e nella società alla musica, giungendo perfino alla creazione di un suo vocabolario. Ildegarda sta vivendo, a quasi 1000 anni dalla sua nascita, una stagione molto feconda, come se, in questo momento storico di gran confusione, il Signore avesse deciso di rimettere al centro come suo strumento la santa di Bingen. Organizzato dal “Festival Viator – cuori e corpi sulle Vie Francigene del sud” e dal centro olistico Ottava Blu Room il seminario “Ildegarda: la Sapienza, la Musica, la Cura” si svolgerà la mattina ma è già sold out, e per questo si sta già lavorando ad un appuntamento nei primi mesi del 2024. Per chi non fosse riuscito a prenotarsi al Seminario è caldamente consigliato il concerto serale alle ore 20 nella chiesa dei Disciplini, sempre a Calvisano (info what’s app 333-4234120).
A proposito del concerto, intitolato “Il canto dell’anima”, a cura dell’Ensemble Calixtinus, abbiamo chiesto a Giovannangelo De Gennaro, musicista ed esperto di Ildegarda, oltre che camminatore, di presentare brevemente la giornata dedicata ad Ildegarda. “Nel concerto sarò accompagnato da Giovanna Carone alla voce e da Nicola Nesta al liuto, mentre io suonerò i flauti medievali e la viella (strumento medievale a corde). Il seminario non richiede una conoscenza musicale, per cantare Ildegarda non è necessaria una preparazione specifica. Noi cercheremo di introdurre i partecipanti al gesto del canto, che si trasmette sostanzialmente attraverso una tradizione e si apprende con l’esempio e l’esercitazione. La sera eseguiremo in concerto i canti e le musiche di Ildegarda, che sono contemplativi e, come tutta la sua vita, lontani dagli schemi della musica gregoriana, che andava per la maggiore nel medioevo. Non sarà un concerto corale, proporremo alcune sue antifone, alcuni canti ed eseguiremo musiche strumentali, per ricordare che Ildegarda fu tra le prime ad introdurre gli strumenti nei monasteri”. Giovannangelo, cosa ti ha colpito in particolare di Ildegarda, donna carismatica e dotata di una modernità che stupisce? “E’ stata una donna eccezionale, che ha spaziato dalla musica, alla cura, ai sapori del cibo, tutti aspetti che “assaggeremo” Sabato. Io mi sono avvicinato a lei negli anni ’90, essendo io stesso musicista mi colpì in particolare in concerto una sua sacra rappresentazione dal titolo “Ordo virtutum, il cammino di anima verso la salvezza”, che è una specie di compendio su come sapersi comportare all’interno di un Monastero”.