Terrore a Bruxelles: Brescia in piazza, mentre la politica si divide
Ieri sera, sotto il portico di Palazzo Loggia, manifestazione per dire no alla violenza e per esprimere solidarietà alle vittime e al Belgio. I commenti dei politici bresciani
Puntuali sono arrivati anche i messaggi e i commenti del mondo della politica e delle associazioni. Le Acli bresciane hanno rilanciato un comunicato del presidente nazionale Bottalico in cui si chiedono sul piano internazionali politiche condivise e più severe nei confronti di quei Paesi che, con parte dei proventi derivanti dalla vendita del petrolio, sostengono i gruppi terroristi, e serie politiche di integrazione, per evitare che nei quartieri ad alta densità di immigrati delle periferie delle città europee possa attecchire il messaggio radicale dei reclutatori di manovalanza per le stragi.
La politica, invece, si è spaccata. “Davanti a questa tragedia – è stato il commento del consigliere regionale Gian Antonio Girelli, Pd, particolarmente critico nei confronti dell’atteggiamento tenuto in consiglio regionale dalla Lega accusata, nel giorno degli attentati a Bruxelles, di mettere in atto sceneggiate su olio tunisino e sulla risoluzione sull'Europa - chi ha la responsabilità di Governo Regionale dovrebbe preoccuparsi di creare un quadro di unità istituzionale, chiamare tutti ad un senso del dovere, dove i meri interessi di parte scompaiono rispetto a uno scenario che deve davvero riguardare tutti. La sfida che abbiamo davanti é complessa e difficile. Non possiamo certo permetterci di aggiungere anche la sfida alla stupidità della politica di casa nostra".
"Renzi torni con la testa in Italia e faccia chiudere al più presto i centri islamici potenzialmente pericolosi". Questa la dichiarazione dell'assessore regionale alla Sicurezza, protezione civile e immigrazione Simona Bordonali, Lega Nord, a commento di un tweet del presidente del Consiglio in cui si dice "Con il cuore e con la mente a Bruxelles, Europa". "Una relazione dell'antiterrorismo dei mesi scorsi – continua il comunicato della Bordonali - ha certificato che quattro dei centri islamici potenzialmente pericolosi si trovano in Lombardia, tra Milano, Como e Varese. Ecco, prima di pensare ad altro, è necessario intervenire velocemente e chiuderli". Tornando ai tragici fatti di Bruxelles, Bordonali ha detto che questi attentati colpiscono perché "sono avvenuti nel cuore dell'Europa e nei pressi delle istituzioni". "Non dobbiamo dimenticare - ha aggiunto - che solo in questi primi tre mesi del 2016 gli attentati terroristici islamici nel mondo sono stati 32 con oltre 1300 morti e si tratta solo di quelli conosciuti". L’assessore regionale concludendo il suo comunicato parla di situazione devastante. “Ciò che più mi sconvolge – la conclusione della Bordonali - è che si debba arrivare a contare i morti per risvegliare le coscienze. Ora l'Europa è a un bivio: deve smettere di occuparsi del diametro delle vongole e iniziare ad agire, bloccando l'invasione selvaggia islamica".
Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda anche l’altro assessore regionale bresciano, Viviana Beccalossi. “Se ribadire la necessità di porre regole severe e perentorie in materia di realizzazione di nuove moschee o centri islamici – la dichiarazione dell’Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo - per qualcuno oggi significa speculare o fare sciacallaggio, bene allora catalogatemi pure sotto queste categorie. Quando dopo gli attentati di Parigi, sostenevo che la legge regionale sulla costruzione di luoghi di culto non solo fosse utile ma necessaria, c'era chi mi tacciava di razzismo. Oggi sono più che mai convinta che Renzi e il suo governo abbiano fatto un grave errore a impugnare la nostra legge mirata soprattutto a garantire sicurezza ai cittadini". "Con la Legge di fatto bocciata dal Governo Renzi – ha continuato Viviana Beccalossi - volevamo garantire maggiore sicurezza per i cittadini lombardi, grazie anche all'installazione di telecamere per la video sorveglianza e all'obbligo di parlare in italiano. Perché se è sbagliato generalizzare, è altrettanto vero che spesso proprio le moschee diventano luoghi di proselitismo o comunque di passaggio per personaggi legati al terrorismo".
“Nel nostro Paese – è invece il commento di Marina Berlinghieri, deputata Pd di Pisogne e capogruppo in Commissione Politiche Europee, presente ieri in consiglio regionale per di illustrare la relazione programmatica della Commissione Politiche Europee della Camera dei Deputati - è cresciuta in tutti la consapevolezza che le scelte che si fanno in Europa sono determinanti e che si può lavorare bene, si può essere incisivi, solo se vi è' grande raccordo tra i diversi livelli istituzionali, soprattutto per la definizione ex ante delle strategie politiche da tenere. Appare evidente che non è il momento di proporre divisioni politiche, di fare sciacallaggio mediatico, di sfruttare gli attentati per parlare dei problemi del nostro Paese sul fronte della sicurezza. Oggi è il momento della solidarietà, delle scelte condivise, del rispetto per i morti che l’Europa piange e della forza che dobbiamo trovare per riaffermare l’ideale di sviluppo sostenibile e integrazione che deve guidare l’Unione”.
M. VENTURELLI
23 mar 2016 00:00