Suor Lina, una madre per la comunità
Una donna instancabile, attiva anche come catechista. La sua umiltà era esemplare e vedeva sempre la bontà nel prossimo
Si è spenta a fine maggio a Travagliato, dove era in servizio dal 2012, suor Lina Albani. Tra poco avrebbe compiuto 82 anni ed era Superiora delle Ancelle della Carità. La religiosa, una sorta di mamma adottiva per tantissimi bambini che con lei sono cresciuti, era nata a Verdello (Bg), il 29 giugno 1938. Ultima di 10 figli, papà contadino e mamma levatrice, aveva appreso da lei l’amore per i piccoli. Diplomata alle magistrali all’Istituto Papa Giovanni di Bergamo a 19 anni decise di farsi suora, entrando in convento a Brescia, presso le suore Ancelle. Prese i voti perpetui nel 1960. Il suo primo incarico fu a Palazzolo sull’Oglio, presso l’Istituto Maria Immacolata, dove ricevevano assistenza circa 150 bambini orfani e abbandonati. Vi rimase 15 anni: si fece stimare e voler bene per quel suo carattere materno, ma anche determinato. Nel 1975, quando l’orfanotrofio chiuse, fu trasferita a Casalmaggiore, dove per 37 anni diresse la scuola materna San Giuseppe, gestita dalle suore. Anche a Travagliato la sua azione si è svolta prevalentemente all’interno della scuola materna San Giuseppe. Ha collaborato con l’associazione Ambaradan Sottosopra. Una donna instancabile, attiva anche come catechista. La sua umiltà era esemplare e vedeva sempre la bontà nel prossimo. Riusciva a creare legami tra le persone. Il suo, è stato un funerale molto partecipato. A salutarla tanti bambini, segno che quella vocazione a “prenderli per mano” e a guidarli nei primi passi della vita non le si è mai sopita.