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Chiari
di REDAZIONE 03 set 2024 13:32

Successi a ripetizione per l'Istituto Einaudi

Il successo in una competizione è sempre un traguardo difficile da tagliare, ma ripetersi l’anno dopo ha le sembianze di un grande successo. Ed è quello che è riuscito all’istituto superiore “Luigi Einaudi” di Chiari che si è imposto anche quest’anno con il suo progetto di recupero e riutilizzo della Crociera di San Luca. Doveroso incontrare la dirigente scolastica, professoressa Vittorina Ferrari.

Allora, Preside, ci svela la chiave di questi successi a ripetizione?

Credo che un concorso come quello che ha proposto il Collegio dei Geometri di Brescia sia davvero importante per i ragazzi perché li abitua ad un metodo di lavoro sempre più attuale. Il progetto realizzato dagli studenti e il modo che hanno scelto e praticato per portarlo a termine ha consentito loro di sperimentare non ciò che sarà domani il loro mestiere, ma la loro professione. Perché un mestiere si può anche fare da soli, mentre la professione è un lavoro d’équipe, di gruppo. Ideare, avere un’idea non basta; occorre saperla condividere in un percorso progettuale riuscendo a costruire una squadra nella quale ogni professionalità possa esprimersi al meglio.

Ma come contribuire alla costruzione di una squadra di studenti - professionisti in formazione capace di raggiungere significativi risultati?

Io credo che con i ragazzi sia fondamentale non ingannare le loro aspirazioni. Come docente credere in quello che sto facendo ed offrire loro valide opportunità di formazione professionale aderenti alla realtà, seguirli passo passo, lasciandoli tuttavia liberi di contribuire al progetto con la loro originalità. Sono ragazzi ed occorre accendere il loro entusiasmo, coinvolgerli nell’attività, far apprezzare loro la parte attrattiva dell’esperienza proposta e del lavoro che li aspetta. Se ci si riesce, quando i ragazzi lo capiscono, lo apprezzano e allora succedono davvero delle belle cose. Il risultato dà soddisfazione innanzitutto ai ragazzi, sono loro i protagonisti orgogliosi, animati da un entusiasmo incontenibile. Un risultato come questo contagia in termini di entusiasmo tutto il corso geometri e non è casuale che sia stato raggiunto con il contributo determinante del corso serale afferente all’istruzione degli adulti.

Concretamente come avete organizzato il lavoro?

Il progetto si è svolto in gran parte in orario scolastico ordinario delle materie deputate con una parte di lavoro da fare a casa. Hanno partecipato tutti gli studenti di due classi quarte diurne e una del corso serale. Gli studenti sono stati divisi in gruppi per seguire ciascuno una parte o una fase del progetto. A più riprese, il lavoro è stato fatto confluire in un insieme globale. Momenti nei quali gli studenti di 15/16 anni hanno dialogato e discusso con gli studenti adulti di 25/40 anni del serale che hanno portato al progetto il loro contributo più esperienziale. Come Dirigente scolastica sono molto orgogliosa della qualità del lavoro realizzato.

Il ruolo dei docenti resta però determinante…

Non c’è dubbio. Nel mio istituto è presente un gruppo di docenti professionisti che hanno saputo creare una squadra affiatata, un team di persone che lavorano bene insieme e si completano. È questo il nucleo che consente di porsi insieme l’obiettivo di partecipare ad un’iniziativa come quella del Collegio dei Geometri di Brescia”.

Davvero una grande ricchezza poter contare su docenti tanto motivati…

L’iniziativa del concorso rientra nell’obiettivo condiviso da tutti i docenti di valorizzazione dell’indirizzo Cat. Dieci anni fa, quando sono arrivata siamo stati tutti insieme determinati a investire risorse, ad ammodernare ambienti ed aggiornare gli strumenti in dotazione per rispondere alle richieste che venivano dalla società. È uno sforzo che continua ma i risultati sono ben visibili. Per l’anno prossimo avremo tre prime Cat e tre corsi completi Cat”.

E dopo il diploma, quanti ragazzi si dedicano alla libera professione?

So che dopo pochi mesi dal diploma, praticamente tutti gli studenti lavorano. Da Presidente della commissione degli Esami di Stato per l’abilitazione, vedo che alla libera professione arrivano magari dopo qualche anno, come se prima si sperimentassero per qualche tempo da dipendenti per poi provare ad aprire uno studio.

REDAZIONE 03 set 2024 13:32