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Chiari
di SERGIO ARRIGOTTI 31 lug 2019 15:06

Studenti al lavoro con Libera

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L’Istituto Einaudi di Chiari ha proposto ad alcuni suoi studenti un campo di volontariato aderendo al progetto “E!state Liberi”

Un modo diverso di vivere le vacanze. Sperimentando un’esperienza forte, concreta, stimolante, che racconta la lotta alla mafia attraverso la fatica di un campo di lavoro. È quella che l’Istituto Einaudi di Chiari ha proposto ad alcuni suoi studenti aderendo al progetto “E!state Liberi”: che prevede l’impegno in campi di formazione-lavoro estivi in proprietà sottratte al controllo delle famiglie malavitose. Così Sara, Milena, Iris, Claudia e Lorenzo, accompagnati dai loro insegnanti, sono partiti per un campo di Libera a Pugliano di Teano (Caserta). Gli studenti hanno lavorato alla ristrutturazione di casa Miché, confiscata alla Camorra e dedicata al giovane Antonio Landieri, vittima innocente di uno scontro a fuoco. La residenza dopo il recupero avrà una destinazione sociale: sarà la residenza di persone portatrici di disagi psichici e sociali.

I ragazzi poi hanno lavorato nei campi di ceci, nell’uliveto, nella mensa. Sono stati nelle terre di don Peppe Diana, giovane parroco e capo Scout di Casal di Principe, vittima di un attentato camorristico nel 1994.

Preziosi i testimoni incontrati: persone che vivono la lotta alla mafia in prima linea, incarnando un vero e proprio trattato di educazione civica: gli operatori della cooperativa sociale “La strada”; i genitori di Antonio Landieri; Antonio Picascia, imprenditore antiracket; le “Agende rosse” in ricordo di Borsellino; il direttore generale dell’Agenzia nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Confiscati; il prefetto di Caserta.

“Mai fatta esperienza più dirompente, commovente, incoraggiante e motivante”, hanno raccontato al loro ritorno. Soddisfatta la dirigente scolastica Vittorina Ferrari: “L’impegno e l’esperienza di una valorialità attiva sono le strade per diventare cittadini partecipanti”. Se da un lato “E!State Liberi!” si delinea come un progetto di fondamentale importanza per le realtà che gestiscono beni confiscati e sequestrati, dall’altro lato i veri protagonisti sono le migliaia di giovani e adulti, che ogni estate decidono volontariamente di dedicare una settimana delle proprie vacanze ad accompagnare il quotidiano impegno di cooperative sociali ed associazioni nelle reti territoriali dell’antimafia sociale.

SERGIO ARRIGOTTI 31 lug 2019 15:06