Si chiude il cerchio attorno alla "Baby gang"
A finire nel mirino della giustizia sono stati, grazie alla celerità dell'azione repressiva della Polizia locale, quattro minorenni che si erano macchiati nel maggio scorso di aggressioni particolarmente cruente
Il raid ha avuto inizio a San Polo Parco dove i quattro, intorno a mezzogiorno, dopo essersi nascosti dietro una siepe, hanno rubato il portafoglio a una donna, strattonandola per poi scaraventarla a terra. Da qui, usando la metropolitana, hanno raggiunto Parco Castelli. A essere presi di mira questa volta sono stati due studenti. Erano le 13 circa quando la baby gang è entrata in azione. Con lo scopo di farsi consegnare i cellulari, i quattro si sono accaniti su uno studente al quale, dopo le percosse, hanno sferrato una testata al volto. La vittima è stata ricoverata in ospedale con una prognosi di 15 giorni. Sempre con la metropolitana i malviventi si sono allontanati da Parco Castelli per giungere al sottopasso di via Brozzoni attorno alle 13.45, dove altri due studenti sono stati travolti dalla spirale di violenza innescata dai quattro. Il copione è stato il medesimo della precedente rapina, con l'aggravante della frattura del setto nasale ai danni di un altro studente che si trovava a transitare nella zona con un amico. Il bottino dell'ultima rapina ha fruttato agli aggressori una piccola somma in denaro e un cellulare. La baby gang si è poi spostata in direzione nord.
Nei confronti dei quattro - incastrati dalle telecamere della metropolitana e dalle testimonianze rilasciate da alcune persone - la procura dei minori ha emesso le misure cautelari. Attualmente uno dei malviventi in erba è irreperibile, mentre gli altri 3 sono stati affidati ad alcune comunità in città e provincia. Data la minore età dei protagonisti la Polizia locale non ha potuto fornire maggiori informazioni circa l'identità dei componenti della banda. Dalla Loggia comunque assicurano che "non siamo di fronte una gang in stile latinos". Piuttosto, i fatti evidenziano come a Brescia ci sia una recrudescenza del disagio giovanile. In tal senso l'Amministrazione e la Polizia locale sono costantemente impegnati nelle scuole di città e provincia. La consapevolezza della gravità del fenomeno ha infatti portato gli agenti a raddoppiare le ore di presenza negli istituti scolastici (circa 73mila gli studenti coinvolti fino a oggi) per fornire le basi di una corretta educazione civica.
"Prevenzione - repressione - e restituzione alla comunità". In questi termini il sindaco Emilio Del Bono ha descritto l'azione della Polizia locale che in pochi giorni ha consegnato alla giustizia gli autori delle aggressioni. Le rapine, essendo avvenute in luoghi pubblici, hanno spinto il sindaco ad affermare: "Abbiamo dato mandato all'avvocatura. Stiamo valutando l'ipotesi di costituirci parte civile". L'attività repressiva messa in atto, stando alle parole del primo cittadino, dimostra come la città sappia dare risposte forti, senza lasciare zone franche in balia di chicchessia.
REDAZIONE ONLINE
07 lug 2015 00:00