Shoah: le sorelle salvate dalle Orsoline
È un appuntamento eccezionale quello che si profila a Borgo San Giacomo in occasione della Giornata della Memoria di quest’anno: sabato 26 gennaio alle ore 10, presso l’Auditorium della Cassa Rurale ed Artigiana tutto il paese è invitato a partecipare all’incontro con le sorelle Berta, Elena, Mina e Goldy Silbermann che dopo 77 anni ritornano nei luoghi in cui avevano trovato aiuto e solidarietà
È un appuntamento eccezionale quello che si profila a Borgo San Giacomo in occasione della Giornata della Memoria di quest’anno: sabato 26 gennaio alle ore 10, presso l’Auditorium della Cassa Rurale ed Artigiana tutto il paese è invitato a partecipare all’incontro con le sorelle Berta, Elena, Mina e Goldy Silbermann che dopo 77 anni ritornano nei luoghi in cui avevano trovato aiuto e solidarietà. In fuga dalla follia nazifascita trovano la salvezza tra le cascine di Borgo San Giacomo.
Torneranno apposta dagli Stati Uniti grazie a una lunga ricerca avviata negli scorsi anni da Andrea Andrico, storico, ricercatore e rappresentante dell’ANPI che si è a sua volta intrecciata con una ricerca della Biblioteca Comunale di San Giorgio di Lomellina: le sorelle Silbermann infatti sono nipoti degli internati lodigiani Moses e Reizel Schaffer.
Le quattro sorelle, ebree, erano arrivate in Italia dalla Polonia, imprigionate a Milano con il padre Abram e la madre Deborah in seguito alle leggi razziali del 1938; infine costrette al confino coatto a Borgo San Giacomo. “
Nel paese, nella frazione di Acqualunga, le quattro bambine trovano umanità, aiuto e solidarietà. Vengono nascoste in alcune cascine. E poi, quando divenne troppo pericoloso, portate dalle Suore Orsoline a Brescia, nascoste tra conventi, chiese ed ospedali, fino a quando, con l’aiuto della Resistenza giungono alla salvezza in Svizzera.
I nomi e cognomi di chi le ha protette, di chi ha messo la propria vita a rischio per loro oggi si conoscono. In primis il parroco, don Giovita Beschi, il maresciallo dei carabinieri Arturo Dalle Fratte, il contadino Angelo Migliorati, e i molti delle cascine. E le tante suore Orsoline a Brescia. Il fatto è, come dice Andrico che “chiunque ferisce una sola persona ha ferito il mondo intero, perché ogni uomo aiuta a completare il mondo. Chiunque salva una sola persona ha salvato tutta l'umanità”.
Sulla vicenda Goldy, la più giovane delle sorelle, nel 2008 ha scritto un libro, “The Four of Us. A Holocaust Memoir”. Ha dichiarato: “dobbiamo parlare della Shoah per i giovani: per fargli sapere quello che è successo a centinaia di persone, che hanno dovuto dare la loro libertà e la loro vita perché avevano un’altra religione” e dobbiamo “fare in modo che i giovani lottino per tutte quelle vite che sono svanite in modo che non accada più. La famiglia Silbermann sarà sempre riconoscente agli italiani per la loro vita. L'Italia è diventata la nostra seconda patria”.
Il 28 gennaio le sorelle Silbermann saranno a Brescia, dalle Orsoline, per testimoniare anche lì della Shoah.