San Vincenzo: 80 anni di aiuti
Il 2019 è un anno importante per la Conferenza San Vincenzo di Montichiari, sodalizio che spegne le sue prime 80 candeline
Il 2019 è un anno importante per la Conferenza San Vincenzo di Montichiari, sodalizio che spegne le sue prime 80 candeline. Correva l’anno 1939 (il 12 ottobre per la precisione) quando veniva fondato sotto i sei colli il gruppo di carità il cui primo verbale era firmato dalla presidente Angela Branca e dall’allora vescovo ausiliare di Brescia mons. Giuseppe Almici. Da allora si è snodato un lungo periodo di aiuto ai più bisognosi, come ricorda Giuseppina Bellandi, monteclarense e vincenziana da sempre. “In molte occasioni, portando cibo, coperte, combustibile, facendoci prossimi al nostro prossimo – sono le sue commosse parole – abbiamo scoperto che c’era anche sete di Spirito e di Dio. E questo lo si è registrato spesso, con l’immigrazione soprattutto da quei Paesi dove, nel corso del tempo, si era tentato di cancellare la presenza del Signore nel cuore dell’uomo”. Oggi ospitata a Casa Branca, in corso Martiri 37, la Conferenza San Vincenzo di Montichiari fino ai primi anni Duemila aveva sede in vicolo Mercato. Tra i ricordi di persone che si sono prodigate con maggiore dedizione “come non accennare a Irene Bellorini che, munita di una cassettina di legno con feritoia, una volta al mese passava nelle case a raccogliere le offerte. Aldo Bruschi, invece, era soprannominato l’autista-trasportatore, il primo di cui abbiamo potuto usufruire: a qualunque orario lo potevamo disturbare confidando nella sua disponibilità e generosità”. La mente di Giuseppina corre anche al prezioso lavoro di Giovanni Boschetti: “Si aggregò a noi spontaneamente, sembrava sempre appartenuto alla Conferenza tanto ne incarnava lo spirito”.
L’attualità. Oggi la San Vincenzo dispone di un furgone moderno: il nome di Rosetta, impresso sulle fiancate, sta a indicare un gigante della carità. “Fu la signora Rosetta, infatti, ad aver fatto partire l’insegnamento dell’italiano agli stranieri”. A Casa Branca, lascito generoso in memoria della prima presidente, sono attivi quotidianamente una scuola di italiano ed un corso di prima alfabetizzazione per stranieri, al mattino, mentre nel pomeriggio si tiene un doposcuola per bambini delle primarie. Nelle intenzioni di Giuseppina e dei tanti vincenziani c’è la trasformazione della sede in una “Casa di accoglienza” “che possa costituire un ulteriore segno di aiuto per il prossimo e di carità per la nostra città”. Ad ogni buon conto i progetti non mancano: “Lasciamo alla Provvidenza, nei tempi e nei modi che vorrà, di stabilire come aiutarci a concretizzarli” conclude Giuseppina. La conferenza è aperta all’ingresso di nuovi volontari: per informazioni chiamare lo 030/9962500.