Sacerdote per servire
Don Faustino Pari, nuovo parroco di Bagnolo Mella, si racconta
Dopo 27 anni di ministero sacerdotale in città, il “ritorno” in quella Bassa che aveva lasciato nel 1980 per entrare in Seminario. Don Faustino Pari, originario di Pontevico, è stato scelto dal vescovo Tremolada quale nuovo parroco di Bagnolo Mella, dopo gli anni trascorsi a Brescia, prima come curato e, dal 2004 in poi, come parroco, prima di S. Antonio da Padova e poi di S.Anna e San Giacomo a formare l’unità pastorale dedicata al “Cardinale-Parroco Giulio Bevilacqua” nell’Oltremella.
Con quale stato d’animo si appresta a vivere questo nuovo incarico?
Con animo estremamente sereno! In tempi ancora lontani rispetto alla chiamata del Vescovo, ha cominciato a farsi strada in me la convinzione che avrei svolto al meglio il mio essere sacerdote in qualsiasi contesto in cui il Signore mi avesse chiamato. Così quando il Vescovo mi ha invitato ad assumere la guida della comunità di Bagnolo Mella sono stato ben lieto di accettare, con la serenità d’animo che mi deriva dall’essere chiamato a scrivere una nuova pagina della mia vita sacerdotale in una terra in cui solidarietà, comunione e relazioni sono valori condivisi. Per questo ho accettato l’incarico di parroco di Bagnolo Mella con cuore aperto, grande serenità e tanta voglia di iniziare questo nuovo cammino.
Dell’esperienza vissuta a Brescia cosa porterà con se a Bagnolo?
Sin dall’ordinazione ho cercato di vivere il mio essere sacerdote mettendo al centro la parola ministero che significa servizio. Il servizio per sua natura è concepito il relazione a qualcun altro: prima di tutto al Signore, in un’esperienza di fede, ma anche in relazione con i fedeli. Onestamente mi sembra di aver sempre vissuto questa relazione con impegno. Ho cercato di aprirmi e devo dire che in tutte le comunità che ho avuto modo di servire in questi anni ho sempre trovato gente disposte alla relazione. Per questo mi accingo ad intraprendere il mio nuovo servizio con lo stesso spirito, cercando di incontrare e di conoscere sin da subito la gente che sarò chiamato a servire.
Ci sono priorità che segneranno il suo ministero a Bagnolo Mella?
Le priorità sono tante, ma mi limito a sottolinearne due. Sono sempre stato convinto, forse perché cresciuto in una comunità parrocchiale (Pontevico, ndr) in cui l’attenzione per la liturgia ha sempre avuto uno spazio particolare, che il celebrare bene l’eucaristia e i sacramenti non sia un puro atto formale ed estetico, ma un canale che favorisce il rapporto con il Signore. Un aspetto che cercherò di portare anche a Bagnolo è quello di cercare di far vivere al meglio, sia a livello personale che comunitario, la liturgia. C’è, poi, un altro aspetto che mi sta particolarmente a cuore, ed è quello della famiglia, luogo fondamentale delle nostre relazioni, cellula delle nostre comunità. Per questo mi piacerebbe che, anche a Bagnolo, si creasse sempre di più nella parrocchia e con la parrocchia un rapporto tra famiglie perché siano destinatarie e nello stesso tempo “strumenti” dell’annuncio del Vangelo.
Quali sono le sua prime iniziative arrivato nella nuova comunità?
Mi piacerebbe che dopo la celebrazione della liturgia d’ingresso potessimo spostarci al Santuario della Stella per affidare a Maria il nuovo ministero, così come mi piacerebbe poter vivere un momento di preghiera anche al cimitero, altro luogo particolare caro alla comunità. Per il resto sono consapevole che sono stato chiamato a servire una comunità che ha già una sua storia alle spalle e che ho il dovere di inserirmi in questa storia, conoscendola gradualmente. Per questo la conoscenza è forse la principale delle priorità.
C’è già un primo pensiero che intende rivolgere alla comunità di Bagnolo?
Il primo pensiero che rivolgo a questa comunità è quello di conoscerci. Desidero inserirmi in questa comunità imparando, conscio, anche, delle responsabilità di servizio che avrò nei confronti di questa realtà e che intendo assumere in stile di comunione e di condivisione.