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Castrezzato
di SERGIO ARRIGOTTI 29 nov 2018 16:15

Riscoprirsi comunità

Una chiesa restaurata; un libro che racconta la storia del restauro, ma anche e soprattutto di una comunità, un lacerto di affresco che svela l’immagine di un castello ritrovato. È quanto la parrocchia di Castrezzato presenterà in un incontro pubblico nella chiesa di San Pietro Martire venerdì 7 dicembre alle ore 20.30

Una chiesa restaurata; un libro che racconta la storia del restauro, ma anche e soprattutto di una comunità, un lacerto di affresco che svela l’immagine di un castello ritrovato. È quanto la parrocchia di Castrezzato presenterà in un incontro pubblico nella chiesa di San Pietro Martire venerdì 7 dicembre alle ore 20.30.

Dopo un restauro durato quattro anni, fortemente voluto dalla parrocchia e dal suo arciprete mons. Mario Stoppani, e sostenuto anche dall’amministrazione comunale, viene restituita alla cittadinanza e all’uso originario, ma anche alle iniziative culturali e civiche compatibili con la sua natura, la storica chiesa di San Pietro Martire, detta anche dei disciplini.

È una storia importante, perché, come scrive il parroco nella sua introduzione al libro Il castello svelato “Ogni Comunità ha una propria storia che porta l’impronta delle persone che la compongono e manifesta la passione che i credenti hanno messo nel curare il decoro e la
funzionalità degli edifici di culto”. È una storia da conservare “nel tempo come fonte preziosa e attendibile sulla storia del Borgo di Castrezzato”.

Nel libro infatti è riportato e riprodotto il “Privilegium” del 27 maggio 1220: una rara pergamena del sec. XIII conservata nell’Archivio di Stato di Brescia attestante l’esistenza del Castello e l’autonomia dal comune capoluogo del Borgo di Castrezzato. Costituisce il vero atto di nascita del Comune e della comunità civile.

Il castello è al centro del ritrovamento più emozionante effettuato durante il restauro: la scoperta di un lacerto di affresco in cui con chiarezza, tra i resti di immagine di un santo domenicano (all'ordine dei domenicani apparteneva San Pietro Martire) e di uno francescano, forse Sant’Antonio da Padova (che la fede popolare vuole abbia salvato Castrezzato da un assedio), si delinea l’immagine del Castello. Quasi una fotografia che testimonia inequivocabilmente come era strutturato il castello di Castrezzato nel sec. XVI/XVII. La scoperta dell’affresco si deve all’intuizione di un restauratore, Ivano Tomasoni.

Durante i lavori è stato eseguito anche il restauro a regola d’arte del maestoso altare e soasa lignea, in legno intagliato e dorato, dedicato al martirio di S. Pietro Martire, permettendo la ricollocazione della relativa pregiata pala di Francesco Zugno nella sua sede originaria dopo anni di “riposo” sulla parete della scala della residenza del Parroco.

A curare la parte storica e culturale del Castello ha provveduto l’illustre storico dell’arte arch. prof. Valentino Volta; mentre la Ditta Arrighetti/Tomasoni ha illustrato le varie fasi dell’opera di restauro artistico.

Un particolare ringraziamento il parroco lo dedica “al Sindaco e all’Amministrazione comunale che hanno collaborato nel compimento di quest’opera significativa contribuendo al restauro della grande soasa lignea”.

La speranza della parrocchia ora è “che i settori della cultura locale, particolarmente le scuole, colgano l’occasione per conoscere ed apprezzare le vestigia di un passato significativo e prezioso”.

Sabato 8 dicembre, festa dell’Immacolata, alle 18 mons. Domenico Sigalini benedirà i lavori durante una celebrazione a cui parteciperà anche la Corale Moladori.

SERGIO ARRIGOTTI 29 nov 2018 16:15