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Travagliato
di SERGIO ARRIGOTTI 26 lug 2017 08:41

Rischio siccità?

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Acque Bresciane ha suggerito misure concrete per limitare il consumo di acqua in 12 comuni. In particolare ha chiesto ai sindaci l’emissione di ordinanze che vietino l'uso dell'acqua per utilizzi diversi da quello igienico-sanitario nelle fasce orarie che vanno dalle 7 alle 23

Dopo un inverno asciutto, in questa calda estate poco piovosa, è rischio siccità in tutta Italia, ed anche in provincia di Brescia i problemi non mancano. Le criticità riguardano in particolare l’irrigazione dei campi e il rifornimento idrico dei centri abitati. E se in alcune città, compresa Roma, si parla addirittura di razionamento dell’acqua, pure nel bresciano vi è la necessità di misure di contenimento. Si scopre così che l’Ovest Bresciano ha dei comuni a rischio di siccità.

Per questo Acque Bresciane, che per conto della provincia gestisce il servizio idrico di 54 comuni, ha suggerito misure concrete per limitare il consumo di acqua in 12 comuni. In particolare ha chiesto ai sindaci l’emissione di ordinanze che vietino l'uso dell'acqua per utilizzi diversi da quello igienico-sanitario nelle fasce orarie che vanno dalle ore 7 alle ore 23. La richiesta riguarda diversi Comuni della Bassa e dell'Ovest Bresciano: Castegnato, Castrezzato, Monticelli Brusati, Orzivecchi, Paderno Franciacorta, Passirano, Pisogne, Provaglio d’Iseo, Sulzano, Travagliato, Verolavecchia e Zone.

Ma non basta. Siccome nelle scorse settimane si sono registrate richieste di prelievo dall'acquedotto in misura prossima alla capacità di portata dell'infrastruttura, con una riduzione delle scorte dei serbatoi e un abbassamento della pressione dell’erogazione, sono suggerite misure di contenimento per tutti. Acqua Bresciane ha scritto ai sindaci associati per chiedere di “assumere misure atte a limitare il prelievo nelle fasce di maggior consumo.” Magari prevedendo l’irrigazione del verde pubblico e privato solo nelle ore serali.

Per il futuro, siccome non si può far piovere, occorrono due cose: un’educazione ad un uso più sobrio e consapevole da parte di tutti del cosiddetto “oro blu”; serbatoi di stoccaggio che possano aiutare ad affrontare meglio le emergenze sempre più ricorrenti.

SERGIO ARRIGOTTI 26 lug 2017 08:41