lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di LUCIANO ZANARDINI 16 ott 2015 00:00

Quella croce abbandonata dopo la festa di laurea

Il cattivo gusto di rappresentare Cristo per festeggiare la laurea si commenta da solo così come l'idea di lasciare la croce in mezzo a una strada

Una croce in legno abbandonata. Prima in Piazza Cesare Battisti e poi posata a terra accanto a un cassonetto. Le immagini di Pierre Putelli ci consegnano questa croce nel cuore della cattolica Brescia. Probabilmente non è un problema di intolleranza religiosa, ma piuttosto di quello strisciante indifferentismo che ha fatto breccia anche nei nostri cuori. Sì, perché sono in tanti quelli che hanno visto la croce e non si sono chiesti che cosa ci facesse lì, prima in strada e poi accanto ai rifiuti.

Diciamo anche che, se è stata lasciata per suscitare un clamore mediatico, il risultato è pienamente raggiunto. Magari siamo caduti anche noi nella trappola. Più facile pensare – stando ai racconti – alla troppa euforia per un’agognata laurea che si è trasformata durante i festeggiamenti nella rappresentazione di un Cristo con tanto di croce sulle spalle. Se il giudizio sul cattivo gusto è soggettivo, la valutazione negativa sulla croce trattata come un comune rifiuto è fuor di dubbio. Sappiamo ciò che rappresenta per i cristiani e per quanti anche non cristiani hanno beneficiato nel corso dei secoli del messaggio di speranza e di risurrezione al quale conduce.

Più in generale quella croce, che nella storia ha ispirato anche l’arte e la letteratura, è un elemento chiave di un umanesimo, forse, perduto: compassione, vicinanza, accompagnamento, dolore, sofferenza… Ora quella croce sarà portata in un luogo più consono dai due giovani che l’hanno raccolta. Per fortuna, potremmo dire.

A onor di cronaca, sulla nostra pagina Facebook si è palesato il protagonista di questa vicenda. Molto probabilmente, da quanto si comprende, è stata una goliardata. Ribadiamo che il nostro articolo è partito da un dato oggettivo, la croce abbandonata, per fare una riflessione più ampia sul senso religioso.
LUCIANO ZANARDINI 16 ott 2015 00:00