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Brescia
di L. ZANARDINI 02 nov 2015 00:00

Profughi. L'azione e la missione della Chiesa bresciana

La Caritas diocesana e la Prefettura di Brescia hanno sottoscritto una convenzione per 100 posti di prima accoglienza e assistenza a favore dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. Vi presentiamo anche i numeri dell'accoglienza nelle parrocchie

La convenzione siglata tra Caritas e Prefettura individua la disponibilità massima di 100 posti di prima accoglienza e assistenza sul territorio provinciale. La convenzione prevede che la Caritas diocesana metta a disposizione i posti in immobili di sua proprietà, in locazione o messi a disposizione dalle parrocchie e dalle Congregazioni religiose.

"Questo è un atto formale - ha spiegato il prefetto Valerio Valenti - che permette alla Fondazione Opera Caritas San Martino di assicurare il proprio impegno fattivo nell'accompagnare l'attivazione e la gestione di forme di micro-accoglienza da parte delle parrocchie e che prende le mosse dal riconoscimento di una significativa mobilitazione della Chiesa bresciana. Un sentito ringraziamento al Vescovo di Brescia per la sua particolare attenzione e per la non comune sensibilità sul tema dei profughi e della loro accoglienza sul territorio".

A meno di due mesi dall'appello di Monari, la Caritas diocesana registra la mobilitazione di 73 parroci che si sono attivati per raccogliere informazioni sulle modalità di attivazione e di gestione dell'esperienza di micro-accoglienza e assistenza a favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.

"In occasione di questa convenzione - ha dichiarato il direttore della Caritas Giorgio Cotelli - non posso non ringraziare a nome del Vescovo il dott. Valenti e i suoi collaboratori per le sinergie che stiamo condividendo per la gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo, ma anche le comunità che hanno accolto la sfida a lasciarsi interpellare da questa presenza".

Delle 73 che si sono interessate, ad oggi quattro parrocchie si sono attivate per l'accoglienza: Badia e Violino (6 persone accolte); Calcinato (4 persone); S. Alessandro (8).

A queste accoglienze, si aggiungono: un'unità abitativa (5 persone) della Caritas diocesana, in genere utilizzata per interventi di housing sociale, a Motella di Borgo San Giacomo e 8 posti nella Casa Marcolini Bevilacqua. Complessivamente risultano 31 le accoglienze in essere di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e 5 le situazioni di micro-accoglienza.

Quattro parrocchie, inoltre, sono pronte per l'accoglienza e hanno già ottemperato agli obblighi formali e amministrativi. Si aggiungono anche due disponibilità presso la Piccola Cassa della Carità della Caritas. Risultano 17 le disponibilità immediate per l'accoglienza e 5 le situazioni di micro-accoglienza operative a breve.

10 parrocchie stanno mettendo a norma gli appartamenti messi a disposizione da privati e parrocchie stesse. Complessivamente risultano 39 disponibilità a breve.

25 parrocchie hanno dato la disponibilità (diretta o indiretta) di alloggi e stanno attivando il Consiglio pastorale per condividere il percorso di coinvolgimento della comunità.

16 parrocchie hanno già condiviso all'interno del Consiglio pastorale il progetto e stanno cercando soluzioni alloggiative idonee.

7 parrocchie hanno valutato l'opportunità di collaborare per ora con cooperative già presenti sul territorio nella gestione della micro-accoglienza.

7 parrocchie hanno manifestato il loro interesse ma non hanno strutture alloggiative adatte.

Oltre alle parrocchie, anche sei Ordini religiosi hanno manifestato la propria disponibilità all'accoglienza: 17 i posti per l'accoglienza delle donne e 4 per gli uomini.
L. ZANARDINI 02 nov 2015 00:00