Pisogne "riscatta" le streghe
Lo scultore artista Perry Bianchini ha realizzato 8 busti di donna per una mostra dal titolo forte e simbolico. “Riscatti”, allestita nella torre del vescovo a Pisogne per tutto il mese di settembre, vuole infatti essere una risposta ai tragici eventi che nel 1518 portarono alla morte di molte giovani donne accusate di stregoneria
Riscatti, il titolo della mostra di Perry Bianchini, per dare una risposta dei nostri giorni a quanto accaduto nel 1518, dove a Pisogne molte giovani donne persero la vita in modo crudele per accuse non provate di stregoneria. Otto donne, incriminate per aver praticato riti satanici, vennero condotte nella piazza Umberto I, dove furono bruciate vive. Vennero condotte in processione accompagnate da sacerdoti che chiedevano loro di confessare in pubblico i peccati e rinnegare Satana. Poi furono legate ai pali e morirono arse vive tra grida di consenso da parte della gente.
Arte in Torre ha voluto dare ampio spazio a Perry Bianchini anche per un recupero della storia, per un percorso critico sui fatti accaduti e per una testimonianza di nuova civiltà contro l'antica barbarie della violenza. La sensibilità dell'artista è infatti molto cresciuta in questi tempi grazie anche alla sua continua testimonianza contro la violenza che diventa una denuncia civile sui gravi fatti che quotidianamente colpiscono a volte nel modo più drammatico e impensabile.
Presenti all'inaugurazione della mostra anche la Consigliera di Parità, figura istituzionale del Ministero del welfare, ed i volontari di Telefono azzurro rosa per dare testimonianza delle tante urgenze contro le violenze su deboli e indifesi. “Riscatti” rimarrà aperta per tutto il mese di settembre: la torre del vescovo è luogo simbolo di un riscatto morale, civile, politico, storico e culturale che si compendia in numerose iniziative artistiche, dove l'arte diventa la sublimazione dei sentimenti più veri e puliti.
DAVIDE ALESSI
09 set 2015 00:00