Padernello e il castello ritrovato
Una storia di miglioramenti e crescita da quando il maniero venne acquistato dal Comune
Come può un castello rilanciare un borgo, diventare un punto riconosciuto di cultura e comunità, e creare pure lavoro attraverso un restauro? La risposta risiede nella storia recente del recupero del castello di Padernello. Una storia di miglioramenti e crescita continua, in particolare da quando nel 2005 il maniero fu acquistato dal Comune tramite una fondazione mista con proprietà pubblica al 51% e la partecipazione di cinque banche di credito cooperativo del territorio, alcuni enti pubblici e soci privati, grazie ai quali si è iniziato a mettere a patrimonio la bellezza del posto.
La Fondazione Nymphe, guidata da Domenico Pedroni, ha approvato il bilancio 2017 con un piccolo ma significativo utile, e con l’approvazione di ulteriori lavori per 500mila euro che prevedono il recupero della loggia e della torretta lato sud, il restauro del soffitto dell’archivio (a cura del Rotary), il restauro delle stanze della servitù. Se si guarda come era ridotto il castello dopo l’abbandono nel 1965 dell’ultimo proprietario, il conte Salvadego, si comprende l’enormità del lavoro svolto negli anni 80 dai volontari “Amici del Castello” e poi dalla Fondazione.
Le immagini del crollo della cinta muraria destra, il salone Colleoni ridotto a discarica, il degrado dello scalone Marchettiano, le cantine abbandonate all’incuria, sono impressionanti. Poi è iniziato un percorso di progressivo recupero dell’interno maniero che è anche una visione: trasformare il restauro del maniero nobiliare in un’impresa sociale e culturale, far diventare Padernello un borgo artigiano vivo e un albergo diffuso.
Nel castello vengono raccolti archivi storici, allestite mostre, si ospitano spettacoli teatrali e concerti. “Il Castello fa 60mila visitatori l’anno – commenta Pedroni – e da qui sono partiti i primi mercati della terra di Slow Food (tremila persone ad appuntamento)”. In questi anni il borgo si è trasformato: è diventato villaggio gourmand con cinque ristoranti. Tra i progetti in corso sono da ricordare quello “Verso un’Economia Circolare” e “Ritornare al Castello per coltivarne il futuro”, che permette visite speciali al maniero, l’accesso ad aree inesplorate, e nuove attività artistiche e culturali. Di rilievo il progetto “Verso il borgo”. “In collaborazione con le Associazioni Artigiani vogliamo trasformare Padernello in un posto di case-bottega, atelier, luoghi di formazione professionale. Il paese deve tornare a vivere: stiamo lavorando anche su un’idea di turismo esperienziale, di albergo diffuso”.