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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 25 nov 2015 00:00

Old Cinema Brescia 2016: tra sale perdute, genius loci e innovazione

Ieri, con Walter Veltroni, l'anteprima di un ciclo di incontri che si snoderà lungo tutto il prossimo anno attraverso gli spazi cinematografici cittadini. Un progetto, però, che sembra non tenere conto dell'impegno e della fatica di parrocchie che investono sulle sale della Comunità

È toccato a Walter Veltroni inaugurare, ieri, - “Old Cinema Brescia 2016”, il ciclo di incontri, proiezioni e mostre dedicato alla settima arte e alle sale perdute bresciane, pensato da Palazzo Loggia in collaborazione con Luce Cinecittà e l'associazione culturale Lucas Film. Chiave di lettura della proposta culturale è il genius loci del cinema, esplorato nel suo intreccio col territorio e l’innovazione tecnologica, e fonte d’ispirazione per un nuovo concetto di turismo.

La storia che intreccia la città e le sue sale cinematografiche è importante. Sono gli anni Settanta e nel cuore della città pulsano ancora numerose le insegne di cinema: ognuna con un’unica grande sala e il suo pubblico. Poi arriva la crisi dell’industria cinematografica, e la tecnologia e le trasformazioni sociali rivoluzionano la fruizione dei film: l’home video, i multisala o viceversa i cinema d’essai; poi le pay tv, fino al download da Internet e al cinema per tablet e smartphone. Qua e la per la città, per, ci sono ancora sono le sale che resistono e quelle che annaspano con la fine della pellicola e l’obbligo della digitalizzazione.Ma a Brescia, grazie anche all'impegno di alcune parrocchie che investono sulle sale della comunuità (stranamente assenti dal progetto), mantiene ancora viva la sua vocazione per il cinema come luogo collettivo di incontro ed emozioni.

Parte proprio da questa constatazione l’iniziativa “Old Cinema Brescia 2016”, creata dal progetto nazionale Old Cinema (www.oldcinema.net): un viaggio cinematografico nella città, che per 12 mesi attraversa gli spazi simbolo di ieri e di oggi e diviene volano per il turismo. La Brixia romana, le piazze, i muri, le sale di proiezione, la nuova metro si trasformano in tanti “set”, anche inusuali, che raccontano Brescia, le persone, i ricordi, il capitale umano, tra neon e locandine. Tema portante della rassegna, il cinema e il genius loci applicato al grande schermo.

L’iniziativa è un progetto di Old Cinema, piattaforma nazionale nata nel 2012 per mappare, riportare in vita e valorizzare i mille Cinema Paradiso - le sale dimenticate d’Italia che hanno spento luci e proiettori - e alla quale ha da dato il suo battesimo Giuseppe Tornatore.

Ieri, dunque, l’evento di lancio con Walter Veltroni, che ha presenziato alla conferenza stampa in Palazzo della Loggia) e, nel pomeriggio, ha raccontato il suo docufilm “I bambini sanno” davanti a una platea di 150 bambini al Nuovo Cinema Eden.

La manifestazione vera e propria prenderà il via il 29 gennaio prossimo con la presenza di di Pupi e Antonio Avati e proseguirà poi per tutto il nuovo anno con proiezioni, incontri, mostre fotografiche e lectio magistralis con grandi personalità della cultura e del cinema: il regista Giuliano Montaldo, il filosofo Massimo Cacciari, l’architetto internazionale Mario Botta, l’ex magistrato, scrittore e presidente di Garzanti Libri Gherardo Colombo, lo storico e presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri, il reporter e scrittore Giorgio Fornoni, il grande inviato di viaggio del Corriere della Sera Ettore Mo. Protagonista di un appuntamento speciale e di una rassegna è Carlo Verdone, che condivide col pubblico il suo senso per il cinema e un’architettura umanistica ereditata da suo padre Mario, accademico e critico di cinema. Abel Ferrara, regista internazionale, rabdomante di luoghi maledetti dell’anima, è la star di una masterclass e di un incontro con il pubblico.

Old Cinema Brescia 2016 è anche uno spazio per sperimentazioni digitali e di storytelling. Spiega Ambra Craighero, creatrice della piattaforma Old Cinema: «Un docu-social, realizzato anche con l’utilizzo di droni per riprese aeree, racconterà luoghi e backstage dell’evento, per promuovere Brescia in Italia e nel mondo. Non solo. Il pubblico vivrà in diretta l’esperimento social #Operacollettiva, in cui fruisce di contenuti di realtà aumentata in maniera condivisa».

A questo “ibrido” digitale si intrecciano i ritratti numerati degli artisti, realizzati da Roberto Dotti, fotoreporter bresciano, premio Unesco per i diritti umani e condirettore artistico della manifestazione con Ambra Craighero. «I miei shooting su pellicola» chiarisce Dotti «saranno i manifesti degli eventi e e l’anima di #Operacollettiva, una comunicazione visiva partecipata». Dalle foto, «in cui i soggetti sono ripresi con un telo bianco alle spalle e corde, grezze e vere come la vita», gli spettatori possono catturare, con la fotocamera di un tablet o smartphone, un linguaggio di programmazione che apre download di contenuti. Sarà anche disponibile una app per realizzare foto “cinematografiche”.

Infine, in linea con la sua mission primaria dal 2012 – la mappatura e la valorizzazione delle sale perdute d’Italia – Old Cinema lancia, il 24 novembre, l’iniziativa social #svuotalesoffitte: "Invitiamo gli spettatori - ha continuato Ambra Craighero - a condividere preziosi cimeli di cinema. Testimonianze, d’epoca o recenti, e immagini di sale, insegne, locandine, biglietti e registri Siae".

"Questa rassegna - ha aggiunto il sindaco Emilio Del Bono - è una grande opportunità per Brescia. Consente di riscoprire luoghi ormai dimenticati, ma che fanno parte del nostro patrimonio collettivo, e dà la possibilità di guardare il cinema da una prospettiva insolita, attraverso gli occhi di grandi registi ed esperti. Un progetto unico che contribuirà a far conoscere la nostra città a livello nazionale e internazionale".
REDAZIONE ONLINE 25 nov 2015 00:00